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La Soleggiata, dalle cave di Arzo alla scoperta del Ticino

La seconda edizione dell'evento estivo inizierà il 1° luglio. Dopo le sei settimane in Montagna ce ne saranno altre due nel Luganese

La scorsa estate, alle Cave di Arzo (archivio Ti-Press)
20 maggio 2021
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La Soleggiata guarda al Ticino e alla promozione dei suoi prodotti. Dopo il debutto da tutto esaurito della scorsa estate nella cornice delle Cave di Arzo. L’evento ideato e sviluppato da Gianluca Pfister e Nathan Bätscher scalda i motori per la seconda edizione, che inizierà il 1° luglio. La manifestazione tornerà in una doppia veste: alle sei settimane di Arzo (due in più rispetto all'anno scorso), se ne aggiungeranno due in una cava del Luganese. «La nostra idea è quella di portare La Soleggiata in giro per il Ticino – spiega Gianluca Pfister –, creando così un bar itinerante situato in location esclusive e al di fuori dei centri urbani». Gli organizzatori stanno infatti già lavorando in previsione del 2022 con l’intento di sbarcare anche nel Bellinzonese. «Il nostro sogno è quello di toccare tutto il Ticino e, perché no, arrivare anche oltre Gottardo – continua Pfister –, il tutto senza mai abbandonare Arzo, che è, e continuerà a essere, il fulcro del progetto». Anche quest’anno il garden bar sarà aperto il giovedì, il venerdì e la domenica.

Un progetto ‘nato spontaneamente’

La Soleggiata è un progetto nato durante la prima ondata della pandemia Covid-19 con l'intento di riunire le persone e offrire loro un luogo dove poter conversare, condividere e divertirsi in piena sicurezza. «Sia io che Nathan, che è anche il gestore delle cave di Arzo, abbiamo un background da organizzatori di eventi i quali sono anche la nostra più grande passione che ci ha portato a studiare a fondo questo campo – aggiunge Gianluca –. La prima edizione, che é stata ideata e sviluppata in un solo mese e mezzo, è nata spontaneamente durante un pomeriggio in cui io e Nathan ci trovavamo alle cave. Quel giorno abbiamo deciso che sarebbe stato bello creare un bar che, visto il particolare periodo storico, fosse attento all’economia locale e alla sostenibilità in termini di impatto ambientale». L’obiettivo del progetto è inoltre quello di «permettere agli abitanti del Canton Ticino, e non solo, di conoscere e scoprire il nostro territorio a livello geografico, culturale e gastronomico. Collegandoci a questo concetto, nonché al sostegno dell’economia locale, ogni settimana invitiamo un food truck differente della nostra regione, dando così loro la possibilità di vendere pietanze e farsi conoscere».

Bar e cultura a braccetto

Il successo ottenuto ha portato gli organizzatori a dettagliare il loro concetto e a mettere ulteriormente l’accento sui valori del progetto precedentemente citati, incrementando l’offerta di prodotti locali e impegnandosi a trovare soluzioni ancor più sostenibili e a impatto zero. Anche la musica, proposta ogni sera a La Soleggiata, ha assunto un ruolo più importante. «In modo da valorizzare maggiormente gli artisti che performeranno a La Soleggiata, abbiamo fatto sviluppare il progetto di un palco a un ingegnere del legno. La struttura sarà di 5 metri per 5 e sarà interamente costruita in legno» racconta Pfister. Nel corso dell’anno sono inoltre state avviate e sviluppate diverse collaborazioni «Il nostro è sì un bar – spiega ancora il co-fondatore –, ma è soprattutto un ritrovo puntato su cultura e arte dove speriamo che la gente possa sentirsi ispirata. Quest’anno, oltre a performance artistiche e a ospitare ogni sera un artista locale diverso (fatta eccezione per la serata d’apertura), durante un’intera settimana saranno presenti anche i proprietari di una libreria che, per chi lo vorrà, saranno a disposizione per consigliare e far conoscere svariati libri ai nostri partecipanti». Il programma dettagliato delle serate può già essere consultato sul sito www.lasoleggiata.ch

Fioccano le riservazioni

La Soleggiata sarà come detto accessibile il giovedì, venerdì e la domenica. Con il passare dei giorni inizia a farsi sentire la voglia di ripartire con il progetto sia da parte degli organizzatori che da parte dei numerosi sostenitori. «Stiamo avendo un ottimo riscontro: ci fa piacere l'avere già ricevuto tantissime riservazioni, e non solo per la serata d'apertura». Le premesse per una seconda edizione di successo sono servite. «Anche se consigliata, la riservazione non è obbligatoria. L'anno scorso avevamo 150 posti a sedere e, con i movimenti delle serate, siamo arrivati a ospitare anche oltre 200 persone». Quest'anno i posti sono stati aumentati e a disposizione ce ne saranno 200. «Speriamo di portare un sacco di sole come l'anno scorso, quando abbiamo avuto solo un giorno di pioggia ma le persone presenti, a nostra sorpresa, sono comunque rimaste creando un momento davvero magico, pittoresco e divertente. La nostra aspettativa per quest’edizione è sicuramente quella di attrarre 200 persone tutte le sere. Insomma... Siamo positivi». L'organizzazione delle serate, in collaborazione con l'associazione Cavaviva per quanto riguarda la parte artistica e il sostegno della città di Mendrisio, terrà ovviamente conto delle disposizioni in vigore per il contenimento della pandemia. «Siamo in costante contatto con le autorità – conclude Gianluca Pfister –. Ci siamo organizzati come l'anno scorso, ovvero con quattro camerieri che si occuperanno di portare le rilevazioni ai tavoli. Consumazioni che saranno preparate negli appositi bar a forma di casette da altre quattro persone, anche per diminuire i contatti tra chi lavora e assicurare il massimo dell’igiene».

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