Mendrisiotto

Palestra regionale, atto primo. Mendrisio dice 'sì'

Il Consiglio comunale dà via libera al diritto di superficie a Genestrerio. Danielli: 'Bisogna dare una chance a SportAcademy'

La scelta di ubicare la palestra accanto alla sala multiuso non è casuale (Ti-Press)
16 marzo 2021
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Ci sono progetti che ancora non sono nati e già la loro strada appare tutta in salita. È il caso della palestra multifunzionale a valenza regionale che si immagina di realizzare a Genestrerio. Sgombriamo subito il campo: contato i voti, lunedì nella sua ultima seduta di legislatura il Consiglio comunale di Mendrisio ha rotto il ghiaccio e lasciato in eredità ai futuri eletti un dossier da condurre in porto. Il primo atto, infatti, si è compiuto: la Città cederà il terreno individuato quale sede dell'impianto in diritto di superficie alla Fondazione SportAcademy. Alla fine la proposta del Municipio ha avuto la meglio (anche se non ha fatto l'unanimità), tra contrari e astenuti. Del resto, ha richiamato il capo dicastero Sport e tempo libero Paolo Danielli, si trattava di dare una chance ai promotori, alle prese con la raccolta fondi.

Sul principio tutti concordi

Il principio dell'operazione, in effetti, ha messo tutti d'accordo. La difficoltà di trovare spazi adeguati, le palestre del Distretto troppo 'strette', l'esigenza delle società di poter far riferimento a strutture in grado di rispondere agli standard richiesti, sicurezza in primo piano, hanno convinto in modo trasversale. Le perplessità a cui si è dato voce stanno altrove, in particolare negli aspetti finanziari ma pure nell'ulteriore sacrificio territoriale, sebbene ci si trovi in una zona destinata alle attrezzature pubbliche. L'investimento, certo, è di quelli significativi - si parla di oltre 2,9 milioni - e chiamerà anche i Comuni a dare un contributo (in totale di 800mila franchi). Ecco perché sui banchi del gruppo Lega-Udc-Ind. si sarebbe preferito non fermarsi alla... superficie. A tal punto da sollecitare per voce di Simona Rossini e Massimiliano Robbiani il rinvio del messaggio al Municipio, per poter poi riprendere l'esame in Gestione.

'Rinviamo il messaggio': bocciato

Per finire, però, a difendere la richiesta di rinvio sono rimasti solo i consiglieri di Lega-Udc-Ind., aprendo la strada al via libera alla concessione del terreno (con 44 'sì', 3 'no' e 8 astenuti). Alla luce del giorno (di martedì) ai contrari non sono comunque bastate le rassicurazioni portate dallo stesso capo dicastero Danielli. Rassicurazioni che hanno fatto leva sulla garanzia che il diritto di superficie diventerà tale solo dopo la raccolta dei fondi necessari concretizzare l'opera: la Fondazione avrà quattro anni di tempo.

Per i contrari restano le incognite 

In una nota i contrari, allontanando ogni "illazione" e motivando la loro scelta, rimandano all'attuale "contesto fragile, che ha spinto il nostro gruppo - spiegano - a non voler fare un salto nel vuoto senza un materasso che ci protegga, cioè il voto con quella fretta (senza valutazioni finanziarie) che spesso diventa cattiva consigliera e che ha tanto il sapore di propaganda elettorale". A pesare un 'business plan' (quello presentato dalla Fondazione) definito "pieno di incognite" e "nebuloso", e che impegna, sin d'ora, la Città - quindi si ribadisce, i cittadini - a prevedere un contributo minimo di 230mila franchi, senza aver approfondito a sufficienza il dossier.

A fare da controcanto, lunedì, c'erano tutti gli altri gruppi. Unica voce fuori dal coro, "a malincuore", quella di Tiziano Fontana (Indipendente), ma dettata dall'esigenza impellente di difendere il suolo e di cercare altrove - in "aree già compromesse" - le soluzioni logistiche. Una necessità, quest'ultima, evocata pure da Daniela Carrara (Verdi) e da Giacomo Stanga (Insieme a Sinistra), ma compensata dagli obiettivi del progetto, che non dovrà, però, dimenticare l'interesse pubblico dell'operazione decisa a dare forma a una palestra a vocazione regionale (spronando altresì a evitare un aumento del traffico). L'iniziativa, d'altro canto, come ha ricordato Niccolò Bordogna (Plr), è "unica nel suo genere" e apre la porta, come rilevato da Fabrizio Poma (Ppd), "a nuove sinergie alle nostre latitudini", che coinvolgono pubblico e privato nella costruzione di una infrastruttura sportiva, nel segno di "un primo esempio di collaborazione". In fondo, ha sottolineato ancora Danielli, "se siamo qui è perché il Municipio crede in un progetto" che ha seguito un "iter virtuoso".

 

 

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