Mendrisiotto

Mendrisio, una via ciclo-pedonale per il Comparto stazione

Inaugurata la nuova via Catenazzi, trait d'union tra il nodo intermodale, la stazione Ffs e il (quasi pronto) campus Supsi

(Ti-Press/Bianchi)
9 dicembre 2020
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Sono (al momento) poche centinaia di metri. Una striscia d'asfalto che, però, segna un cambiamento nel paradigma del comparto della stazione di Mendrisio. Per dirla con le parole del capodicastero costruzioni Daniele Caverzasio, «siamo sulla buona strada per definire un comparto che non era definito». Oggi, tra la stazione, i binari, la recentissima pensilina e il futuro campus Supsi, è stata infatti inaugurata la rivista via Catenazzi. Strada che, di fatto, sarà dedicata unicamente alla mobilità lenta: solo per biciclette e pedoni. Bandite, dunque, le automobili (e anche gli autobus, una volta costruita la nuova sede di Autopostale in via Borromini). Come detto, però, la nuova via è solo l'ultima di una serie di realizzazioni che stanno completamente cambiando il volto dell'area che ruota attorno alla stazione ferroviaria. Alla testa, l'ha ricordato il sindaco della Città Samuele Cavadini, c'è un «Quartetto», quattro attori istituzionali: la Città di Mendrisio, il Dipartimento del territorio, le Ferrovie federali svizzere e la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana. Quattro protagonisti che porteranno «un equilibrio sano» al comparto: «spazio pubblico e privato oltre a quelli per il lavoro e la formazione». Il cambiamento, d'altronde, è già lì da vedere: da poche settimane è in funzione il terminale bus (la nuova pensilina, per intenderci) dal quale transitano 10 linee. Opera che si inserisce nel nodo d'interscambio che si completerà con un Bike&Ride (120 stalli per motociclette e 110 per biciclette) e con il prolungamento del sottopasso 'sud' delle Ffs. Dal primo gennaio del 2021 aprirà ufficialmente anche l'autosilo comunale Supsi: un'opera comunale che, con un investimento di più di 16 milioni di franchi, andrà a creare 325 posteggi; 165 dei quali Park+Rail (oltre a 32 posti con ricarica elettrica). 

In quel comparto, però, si è andati ben oltre la mobilità. A febbraio del prossimo anno (l'inaugurazione ufficiale è in agenda il 23 aprile e potrà contare sulla presenza del Consigliere federale Ingazio Cassis) cominceranno le attività e didattiche all'interno del Campus Supsi: edificio con una superficie di oltre 26mila metri quadrati che andrà a ospitare il Dipartimento ambiente, costruzioni e design. Tradotto in numeri: all'incirca 750 studenti e 250 collaboratori. L'ubicazione del nuovo edificio non è certo frutto del caso, «costruire a ridosso della stazione per ridurre il traffico privato è infatti una strategia di Supsi» ha ricordato il Presidente del Consiglio Supsi Alberto Petruzzella.

Non da ultimo va menzionato anche lo stabile viaggiatori delle Ffs. Un edificio, costruito nel 1874, che è in fase di ristrutturazione. I lavori, ha confermato la portavoce delle Ffs Roberta Trevisan, «sono in ritardo, ma termineranno molto probabilmente alla fine del prossimo anno». A quel punto, il comparto avrà evidentemente cambiato volto e funzionalità. E importanza. L'ha evidenziato, nelle sue parole, la capodicastero Pianificazione Francesca Luisoni menzionando «il nuovo quartiere che nasce» e che andrà «a spostare il baricentro» della Città, precedentemente più concentrato sulla parte alta del territorio urbano.

Autorimessa, variate di Pr e ampliamento

Il futuro dell'area, però, non si esaurisce qui. All'orizzonte vi sono infatti già nuovi passi da intraprendere. Il primo, già accennato, riguarda la nuova ubicazione dell'autorimessa di Autopostale. Il suo spostamento in via Borromini, previsto entro fine giugno 2021, permetterà infatti di completare (a sud) la tratta pedonale-ciclabile inaugurata questa mattina. Nelle intenzioni si guarderà poi anche a nord, con l'ampliamento del presente sottopasso delle Ffs. Infine, si tornerà a parlare della variante di Piano regolatore del Comparto Stazione Ffs-Rime Brècc. Nelle intenzioni del Municipio c'è infatti quella di ripresentare il messaggio municipale, evidentemente rivisto, dopo un suo primo ritiro avvenuto nel settembre dello scorso anno. Al momento del ritiro, aveva spiegato l'esecutivo, si era ravvisata una sovrapposizione con la redazione del Piano direttore comunale. L’intento, scriveva, era “di evitare che due progetti fortemente strategici per la Città” entrassero in conflitto.

 

 

 

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