Mendrisiotto

Mappa ospedaliera, si terrà conto delle criticità del Mendrisiotto

Il direttore del Dss De Rosa scrive al Municipio di Mendrisio e rassicura sul futuro dell'Obv (e dell'ostetricia)

Si guarda al futuro (Ti-Press)
5 novembre 2020
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La Città di Mendrisio (così come l'intero Distretto) sa che Raffaele De Rosa, direttore del Dss, il Dipartimento della sanità e della socialità, avrà un occhio attento sul futuro dell'Ospedale regionale e i bisogni del Mendrisiotto. La missiva indirizzata a fine luglio dal Municipio, nel solco del dibattito e delle preoccupazioni alimentati dal timore di veder smantellati i reparti di ostetricia e neonatologia e il Pronto soccorso pediatrico all'Obv, non è rimasta senza risposta. Stando a nostre informazioni, infatti, il capo del Dss a inizio ottobre ha fatto recapitare una lettera a Palazzo civico. Scritto che assume un ulteriore valore oggi, a ormai un mese di distanza, dopo che il 30 ottobre il Consiglio di Stato, alla luce degli ultimi dati epidemiologici sull'evoluzione della pandemia da Covid-19, ha deciso di riorganizzare i servizi ospedalieri - come la primavera scorsa - e di chiudere, da martedì scorso, di nuovo il Dipartimento donna-bambino del Beata Vergine.  Una scelta imposta dalla situazione sanitaria attuale, ma che ha riacceso i timori per il futuro e suscitato di nuovo le reazioni locali. Per la maternità e la pediatria la regione dovrà, insomma, far capo a Lugano.

Si guarda alla futura pianificazione ospedaliera

A rincuorare c'è comunque il fatto che, sin qui, fa stato il mandato assegnato all'Ospedale regionale. Occorre, quindi, confidare che la prossima revisione della pianificazione ospedaliera cantonale non modifichi ruolo e vocazione della struttura ospedaliera di Mendrisio, che vede avanzare altresì il cantiere della nuova ala. Certo ci vorrà del tempo: a quanto pari i lavori sono solo all'inizio - accendendo i riflettori su cure e bisogni -, di conseguenza occuperanno ancora per diversi mesi prima di sfociare nel dossier finale. Il Consigliere di Stato De Rosa dà, però, da subito delle rassicurazioni, come già fatto sin qui e a inizio luglio davanti ai deputati del Mendrisiotto. Sempre da nostri riscontri, quando si arriverà al nodo dei mandati da assegnare ai diversi ospedali pubblici sul territorio, fra i criteri di riferimento - come la sicurezza, la qualità e le finanze - non mancheranno le problematiche locali. E in cima alla lista sembra proprio vi sarà il tema della mobilità (dunque della viabilità) che tanto affligge il Distretto e rende difficoltoso spostarsi verso Lugano. Una tematica che era stato evocata già nei mesi scorsi, rivendicando la necessità di declinare la prossimità anche nel settore sanitario, nel solco di quell'ospedale multisito che caratterizza l'Obv.

Le ragioni dell'emergenza

La crisi sanitaria, è indubbio, ha costretto a rivedere priorità e assetto ospedaliero. Un punto su cui il direttore del Dss attira l'attenzione, anche degli enti locali. Insomma, se si sono chiusi dei reparti e trasferite delle competenze, in via temporanea, come nel caso di ostetricia e neonatologia all'Obv, lo si è fatto per fronteggiare l'emergenza da Covid-19. In primavera (come in questo momento, del resto), la necessità è stata quella di far confluire personale e attrezzature specialistiche - cruciali i settori di anestesia e cure intense -, da Mendrisio alla Carità di Locarno, ospedale designato ad accogliere i pazienti Covid. Una riorganizzazione ritenuta strategica oltre che irrinunciabile davanti ai numeri della pandemia, soprattutto ai dati delle ospedalizzazioni in cure intense e dunque al bisogno di postazioni specialistiche nel cantone. Non a caso si è passati dalla cinquantina di letti standard a oltre centoventi. 

 

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