Mendrisiotto

Chiasso, 'dopo le tessere sconto pensiamo a buoni acquisto'

La proposta, con un'interrogazione al Municipio, è stata formulata da quattro consiglieri comunali del Plr

Da utilizzare entro fine anno (archivio Ti-Press)
31 ottobre 2020
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Un buono acquisto di 20 franchi per le famiglie o abitanti domiciliati di Chiasso. È quanto propongono i consiglieri comunali del Plr Carlo Coen, Walter Baumgartner, Luca Bacciarini e Davide Capoferri in un'interrogazione presentata al Municipio di Chiasso. Il buono viene visto come “aiuto tangibile alla popolazione e sostegno al commercio locale”. Nella cittadina di confine, oggi è l'ultimo giorno utile per raccogliere i bollini della tessera sconto ideata quale sostegno all'economia locale e parte integrante del messaggio di 2,1 milioni votato dal Consiglio comunale lo scorso mese di giugno. Una tessera completa garantisce al suo titolare un buono sconto di 20 franchi. Stando alle prime indicazioni, l'iniziativa non ha fatto breccia tra la popolazione. 

La proposta è quindi quella di “destinare la somma non utilizzata dell'azione tessera sconti a una nuova e più snella azione a favore sia dei cittadini, sia dei commerci ed esercizi pubblici – spiegano i consiglieri comunali –. A causa delle difficoltà che stiamo vivendo, siamo chiamati a grandi sacrifici per garantire il diritto alla salute di tutta la popolazione. Sono varie le misure da implementare e seguire con senso civico e grande responsabilità. Misure che, inevitabilmente, influiscono sull'economia locale”. Il buono – l'invio a famiglie o domiciliati “dipenderà dalla somma rimasta” – dovrà essere utilizzato entro il 31 dicembre “presso i commerci locali come negozi, ristoranti, parrucchieri, estetiste o librerie”.

‘Probabilmente non era l'idea giusta’

Tra i firmatari dell'interrogazione c'è il presidente della Società commercianti del Mendrisiotto (Scm) Carlo Coen (oltre al cassiere Walter Baumgartner). «Probabilmente la tessera sconto non ha fatto breccia perché non era l'idea giusta – analizza il presidente della Scm –. Lo scopo doveva essere quello di creare maggiore indotto alle attività commerciali, ma non ha funzionato, anche per una mancanza di comunicazione». L'idea era nata all'interno di un gruppo di lavoro. «In quel momento si è pensato che fosse l'idea giusta. Oggi dobbiamo renderci conto che l'iniziativa non ha riscosso il successo sperato e pensare a correttivi – aggiunge Coen –. Fossilizzarsi su questa idea è negativo». Lo stesso presidente ha fatto parte del citato gruppo di lavoro. «Mi prendo le mie responsabilità ma mi impegno per correggere e sistemare la situazione». Come specificato anche nell'interrogazione, in un periodo difficile come quello che stiamo attraversando, è opportuno ricordare “l'importanza del commercio locale e della ristorazione per la vitalità dei centri urbani, molto importanti sia per la qualità di vita che dell'abitare in città”.

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