Mendrisiotto

Riva, il centro educativo Arco diventa più grande

Sul sedime dell'Istituto Canisio verrà realizzata una seconda struttura che porterà il gruppo abitativo da 7 a 9 utenti. Il cantone partecipa all'investimento

La struttura è stata aperta nel 2013 (archivio Ti-Press)
7 settembre 2020
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La costruzione della nuova sede del centro educativo per minorenni Arco a Riva San Vitale potrà “sanare una situazione abitativa e di protezione, adattandola alle normative di sicurezza e risparmio energetico in vigore e agli attuali dettami socio-pedagogici volti alla presa a carico di una casistica precoce, complessa e che necessita di risposte adeguate, individualizzate, progressive e performanti”. Ne è convinto il Consiglio di Stato che, la settimana scorsa, ha chiesto al Gran Consiglio di concedere alla Fondazione Istituto San Pietro Canisio, Opera don Guanella, di Riva San Vitale, un contributo cantonale a fondo perso (non soggetto al rincaro del 50 per cento delle spese riconosciute) sino a un massimo di 2,5 milioni di franchi. L'investimento totale ammonta a 5,46 milioni di franchi e beneficerà anche di un contributo federale di circa 960mila franchi. La spesa rimanente sarà assunta dalla Fondazione.

Una realtà dal 2013

Il centro educativo per minorenni Arco è stato creato nel 2013 all’interno dell’Istituto Canisio a seguito di uno studio di fattibilità coordinato dalla Direzione della Divisione dell’azione sociale e delle famiglie (Dasf), che dimostrava la necessità di posti di protezione per minorenni (da 14 sino a 18 anni, rispettivamente 20 anni) con bisogni di presa in carico socio-terapeutica. Si tratta di una struttura residenziale con 9 posti letto (7 interni e 2 in una casetta all'interno del complesso) e ulteriori 2 posti un appartamento protetto. Oggi però, spiega il CdS nel messaggio, “la situazione logistica non è ottimale, in particolare in relazione alle camere (doppie): l'Ufficio federale di giustizia richiede infatti l'approntamento di camere singole con una metratura adeguata in ragione della particolare situazione di salute dei ragazzi”. Gli attuali 7 posti, inoltre, “non consentono di ottimizzare le spese di gestione”. Il progetto prevede quindi “la realizzazione di un nuovo edificio e la ristrutturazione di una parte dell'edificio esistente per gli spazi amministrativi”.

Collocamenti di minori in aumento

Negli ultimi anni, si legge ancora nel messaggio, il numero di posti d'accoglienza presso i centri educativi per minorenni è rimasto invariato (232 posti in internato e 65 in esternato), con un tasso di occupazione “molto elevato”. Nel 2018 i collocamenti di minorenni in strutture specialistiche sono aumentati da 31 a 39. “Risulta prioritario aumentare l'offerta di posti per minorenni con problemi psichici in un contesto di protezione. Con la Fondazione Canisio si è pertanto proceduto all'elaborazione di due progetti: l'aumento all'interno del centro educativo Canisio da 9 a 11 posti per minorenni da 15 a 18 ani e la progettazione di un nuovo centro socio-terapeutico per adolescenti (11-15 anni) che dovrebbe sorgere a Mendrisio, in uno stabile in affitto”. La domanda di costruzione per quest'ultimo è stata presentata nel dicembre 2018. “Il bisogno di posti di protezione per adolescenti con problemi di natura psichica rimane marcato e va garantito e incrementato, vista la vulnerabilità di numerosi contesti familiari”. 

Gli interventi previsti

Il nuovo centro educativo Arco verrà realizzato sul sedime dell'Istituto Canisio a Riva San Vitale – la licenza edilizia è stata rilasciata nell'ottobre 2017 e rinnovata dal Municipio di Riva San Vitale nel novembre scorso –, e “verrà integrata nella struttura esistente dell'Istituto sfruttando al massimo le sinergie possibili”. Il gruppo abitativo aumenterà, come detto, il numero di posti da 7 a 9. Un modello che “garantirà l'apertura 365 giorni l'anno e consentirà di coprire, con il personale educativo, le 24 ore giornaliere. Il gruppo così organizzato potrà accogliere giovani tra i 15 e i 18 anni, con la possibilità di prolungamento della presa a carico sino a 20 anni”. Nel progetto vengono inoltre confermati sia la casetta di due posti per giovani in fase transitoria e l'appartamento per 2 giovani dimessi dall'internato e avviati verso un percorso d'autonomia. Un contesto che “consente di ricreare le dinamiche di tipo familiare che possono risultare maggiormente accoglienti e aiutare il ragazzo vulnerabile a trovare nel gruppo e negli educatori dei riferimenti adeguati”. L'attuale edificio è stato edificato nel 1970 dagli architetti Buletti Fumagalli. “Per il nuovo corpo aggiunto verrà riproposta la materializzazione originale del progetto anni '70 con architravi, parapetti e solette in calcestruzzo armato faccia vista e finestre in metallo verniciato”. A differenza dell'edificio originale, la nuova costruzione sarà certificata Minergie. Passando al palazzo storico, oggetto di un importante oggetto di risanamento nel 2010, è prevista “la ristrutturazione e l'adattamento dei locali esistenti alle esigenze del reparto amministrativo-terapeutico del nuovo centro educativo per minorenni”.

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