Mendrisiotto

In piscina a Chiasso si torna a staccare il biglietto

Da Ferragosto il Municipio allenta le disposizioni. Per un tuffo non ci vorrà solo l'abbonamento. Misura che aveva escluso i ragazzini meno fortunati

Alzata l'asticella a 750 ingressi (Ti-Press)
5 agosto 2020
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Concessioni di mezza estate ai bagnanti chiassesi. I numeri ticinesi della diffusione del Covid-19 hanno convinto le autorità cittadine ad allentare un po' la stretta e ad allargare le maglie delle regole che, dal 20 giugno scorso, hanno condizionato la stagione balneare nostrana. Alzata l'asticella degli accessi consentiti alla piscina comunale - passati dai 500 dell'esordio ai 750 -, dal 15 agosto prossimo- e da lì sino alla chiusura, prevista il 6 settembre -, gli appassionati di sole e tuffi potranno tornare a staccare i biglietti singoli alla cassa all'entrata. Non cambia, per contro, la limitazione che dà via libera all'impianto ai soli residenti di Chiasso e dei Comuni convenzionati. Insomma, quasi come in una normale e calda estate cittadina. Ma non resta che accontentarsi. Tra le righe della decisione municipale - ufficializzata oggi da una nota del dicastero Sport e tempo libero - c'è da registrare una nota lieta, seppur incidentale. Da Ferragosto anche quei ragazzini costretti, in queste settimane, a fare dietrofront davanti all'obbligo di staccare un abbonamento da dieci entrate - ostacolo l'avere in tasca i soldi giusti per regalarsi una sola nuotata -, potranno togliersi lo sfizio. E questa volta basteranno 7 franchi.

Lurati: 'Una scelta opportuna'

A inizio luglio le scene di quei giovanissimi bagnanti rispediti indietro, anche un po' bruscamente, per mancanza di mezzi, avevano lasciato l'amaro in bocca a più di un testimone oculare (che aveva poi esternato il suo sconforto al giornale). In quel momento, con il fiato sul collo del virus, le disposizioni non permettevano deroghe. Il pericolo? Quello degli assembramenti. Oggi cosa è cambiato? "La situazione - ci risponde il capo dicastero Davide Lurati - è abbastanza sotto controllo. Questo ci ha convinto ad aumentare gli ingressi giornalieri - come detto oggi 750, ndr -, ma altresì a reintrodurre le entrate singole. Ci è parso opportuno. Fermo restando che ci siamo organizzati per garantire la tracciabilità dei bagnanti. Certo - annota ancora il municipale -, confidiamo sempre nella responsabilità individuale delle persone". All'esordio della stagione si attendeva di tracciare un primo bilancio di questa estate particolare. "In effetti - conferma a 'laRegione' Lurati - volevamo saggiare il primo mese e mezzo di esperienza: il sistema funziona. Così per gli ultimi scampoli di estate si è voluto dare qualche possibilità in più". Del resto, da subito la conta degli accessi aveva restituito delle presenze al di sotto del limite di 500; e lì sono rimaste con una media di 320 ingressi al giorno fra giugno e luglio.

La diaria per gli esclusi della piscina. La proposta non fa breccia

Le disavventure di quei ragazzini chiassesi, tenuti lontani dalla piscina più per ragioni di distanziamento sociale che sanitario, hanno fatto discutere non poco nella comunità locale. Un consigliere comunale del Plr, Carlo Coen, ha tentato di lanciare un segnale. A quanto pare, però, i suoi colleghi non sembrano averlo seguito. La proposta, messa sul tavolo dopo la seduta di legislativo di fine giugno, di destinare la diaria dei consiglieri comunali - in tutto 2'250 franchi - ai giovanissimi bagnanti senza disponibilità economiche, è rimasta (per ora) in sospeso. Il Municipio ha passato la mano al primo cittadino, Mariano Musso, e lasciato la scelta ai gruppi politici. "Da quel momento - ci fa sapere il promotore, che ha sollecitato una risposta - è calato il silenzio assoluto. Intanto, il tempo passa". Gli echi dei contrari, in ogni caso, non si sono fatti attendere.

L'aria che tira tra i banchi di Lega-Udc non lascia spazio alla trattativa. "Sinceramente - ci fa capire il capogruppo Gianandrea Mazzoleni -, visto l'importo (dei nostri gettoni) e soprattutto dopo la votazione di un credito Covid che supera i 2 milioni, non condividiamo la proposta di Carlo Coen. Anche perché, all'inizio (la sera del Consiglio comunale, ndr), era differente, si suggeriva un aiuto mirato a una associazione. Ad oggi diverse associazioni hanno problemi finanziari, di conseguenza la scelta di una piuttosto dell'altra sarebbe andata a scatenare discussioni a non finire. L'idea successiva, di devolvere il gettone a favore dei ragazzi che non riescono a pagare l'abbonamento, non ha senso perché la piscina chiuderà i primi di settembre. Era un problema che doveva essere affrontato prima. Insomma, la proposta - liquida la pendenza - ha il sapore di una 'boutade' politica che lascia il tempo che trova".

In casa Ppd si apprezza, ma si è scettici. "Premesso che a creare il problema è stata la modalità dell'abbonamento da dieci entrate - modalità su cui a giugno ha attirato l'attenzione una interpellanza Ppd-Lega, ndr -, l'idea del consigliere Coen è lodevole - commenta dal canto suo Giorgio Fonio, capogruppo Ppd -, ma l'attuazione risulta complessa. Tanto da rischiare di arrivare a metterla in atto ormai fuori stagione. A questo punto meglio individuare una associazione che va in aiuto delle famiglie in difficoltà".

Rilancia da Sinistra il capogruppo di Us-I Verdi Daniele Canova (il gruppo non si è ancora espresso). "Personalmente - ci dice - credo che le singole situazioni di difficoltà possano essere gestite direttamente dagli uffici del Comune. Inoltre, se non per correttezza contabile, non ci sarebbe nemmeno bisogno di soldi. La piscina è un servizio comunale che potrebbe eventualmente rinunciare a incassare il biglietto (o l'abbonamento) per i singoli casi di ragazzi in difficoltà". Quindi? "Sarebbe meglio aiutare un'associazione o una fondazione seria sul territorio che si occupa di persone bisognose e particolarmente toccate in questo ultimo periodo".

Di fatto, a sostenere appieno Coen sono rimasti i suoi colleghi di partito. "Sposiamo il principio - ci conferma il capogruppo Plr Luca Bacciarini -. È fondamentale, però, che il Comune possa contare su un referente serio, una sorta di garante (penso al Centro giovanile o agli stessi Servizi sociali) che dia la sicurezza che l'aiuto vada a chi ha realmente bisogno". Quelle famiglie per le quali, come si è visto alla cassa della piscina, anche un tuffo può essere un lusso. 

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