Mendrisiotto

La cultura di Chiasso mantiene la sua qualità

Nonostante il budget ridimensionato, i risultati del Centro culturale sono positivi. Oltre 40mila i visitatori

Tempo di bilanci (Ti-Press/Bianchi)
28 luglio 2020
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Il Centro culturale Chiasso ha vinto la sua scommessa. Anche se lo scorso anno è infatti stato confrontato con una riduzione di budget pari a 200mila franchi a seguito delle misure di contenimento delle spese volute dal Municipio, i risultati ottenuti, e presentati questa mattina in conferenza stampa, indicano «dati decisamente positivi». Lo ha spiegato il capodicastero Attività culturali Davide Dosi, ricordando che il m.a.x. museo ha realizzato una mostra in meno (con un conseguente impatto sul numero di visitatori) e il Cinema Teatro ha dovuto adattare la programmazione dei propri spettacoli. «Ci siamo comunque prefissati l'obiettivo di mantenere alta la qualità di quanto offerto a Chiasso», ha precisato Dosi. La prima conferma della riuscita dell'esercizio è arrivata con l'ottenimento del prestigioso premio della Fondazione Svizzera per il Premio Doron per “l'eccellente offerta culturale” promossa; la seconda dalle cifre. Lo scorso anno il centro culturale è stato frequentato da oltre 40mila visitatori, cinque volte il numero degli abitanti della cittadina di confine. A livello culturale il nome di Chiasso, si sta facendo strada anche a livello mondiale: la rassegna di spettacoli online proposta durante il periodo di chiusura forzata a causa del coronavirus ha raggiunto spettatori in 32 Paesi. Sempre restando alla rete, i dati del web dello scorso anno registrano una lieve crescita, con 162'909 visualizzazioni di pagina. I nuovi visitatori (82,4%) sono provengono per la maggior parte da Svizzera (55,52%), Italia (32,05%), Stati Uniti (5,8%) e da altri Paesi (120 utenti si sono per esempio collegati dal Giappone). Numeri destinati ad aumentare grazie alla strategia social avviata lo scorso mese di settembre. Il team del centro culturale – «un piccolo staff di una decina di persone per una struttura articolata», – non ha intenzione di fermarsi.

Le collaborazioni museali pagano

Per compensare la perdita di un'esposizione, lo scorso anno il m.a.x museo ha ulteriormente sviluppato le partnership con enti e istituzioni museali a livello internazionale. Queste attività, ha spiegato la direttrice Nicoletta Ossanna Cavadini, «si configurano per specifiche ricerche su temi di interesse comune o come mezzi per l'accrescimento del prestigio scientifico e/o delle risorse economiche del museo. In particolare, l'attuazione del ‘progetto integrato’ permette di condividere progetti in sinergia e complementarietà con altri musei, suddividere le spese comuni e raddoppiare la visibilità». Grazie a questi progetti integrati, la mostra ‘Auto che passione! Interazione tra grafica e design’ è sbarcata al Mauto-Museo nazionale dell'automobile di Torino, mentre quelle dedicate a Franco Grignani e a Marcello Dudovich (ospitata nell'ambito della Biennale dell'Immagine) sono tuttora allestite al Museo di fotografia contemporanea di Milano e, rispettivamente, al Museo storico e Parco del Castello di Miramare di Trieste.  Il rendiconto tra m.a.x. museo e Spazio Officina – l'anno scorso ha ospitato le esposizioni dedicate a Paolo Bellini e alla Biennale e il Premio Giovani artisti – non ha suddivisione gestionale, ma è normalmente suddiviso tra uscite per l'organizzazione d mostre (301'322 franchi) ed entrate di sussidi, sponsorizzazioni, vendite di biglietti e cataloghi (176mila franchi). L'importo di spesa per la gestione corrente di mostre ed eventi correlati ammonta a 298'774 franchi. 

Al Cinema Teatro 51 eventi

I 51 eventi che hanno composto il cartellone del Cinema Teatro – a cui vanno aggiunte iniziative di enti privati, conferenze e presentazioni, per un totale di 183 giornate – sono stati, come ha spiegato il direttore Armando Calvia, «il risultato di un percorso culturale ampio, diversificato e di alto profilo qualitativo che hanno avuto l'obiettivo di coinvolgere pubblici diversi, facendoli interagire tra loro». La nostra, ha aggiunto il direttore, «è una piccola struttura in grado di ospitare anche spettacoli complessi: gli artisti vengono sempre messi nelle condizioni ideali per poter esprimere il loro talento». Tra gli obiettivi, c'è l'incremento del numero di abbonati (confermati a 300 lo scorso anno). Numero che «vorremmo incrementare per le prossime stagioni teatrale attraverso l'attivazione di canali preferenziali come offerte speciali, omaggi e serate dedicate». Un primo cambiamento che, a detta di Armando Calvia, ha incontrato il favore del pubblico, è stata la revisione dei prezzi di biglietti e abbonamenti, con una riduzione generale dei costi e una nuova ristrutturazione dei posti in sala, ampliando le varie fasce di costo. Cifre alla mano, il consuntivo del Cinema Teatro ha chiuso con un utile di 34'373 franchi.

Tanti lavori in biblioteca

La biblioteca ha registrato una leggera flessione degli utenti (4'660 a fronte dei 4'931 del 2018), verosimilmente riconducibile all'apertura del centro culturale LaFilanda di Mendrisio. Il numero di documenti prestati è rimasto sostanzialmente invariato. «Abbiamo avuto un netto aumento di richieste (oltre 330) di nostri volumi da parte delle altre biblioteche ticinesi – ha spiegato il bibliotecario Augusto Torriani –. Lo scorso anno sono proseguiti i lavori per riportare la biblioteca alla sua piena funzionalità». Da inizio anno, la struttura ha prolungato fino alle 19.30 l'orario di apertura del giovedì.

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