Mendrisiotto

Capolinea per il Migrolino alla stazione di Chiasso

Il negozio, aperto ormai un decennio fa, chiuderà i battenti alla fine di luglio. Licenziate le addette alla vendita

Era il primo settembre 2010, primo giorno d'apertura (Ti-Press)
25 giugno 2020
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Sembra solo ieri. Invece a settembre sarebbero stati dieci anni per la filiale di Migrolino a Chiasso. La 155esima all'epoca in Svizzera - oggi la conta è arrivata a 300 sedi -, la prima a sbarcare all'interno degli spazi di una stazione ferroviaria in Ticino. Il condizionale è d'obbligo perché il negozio che aveva ridato vita all'angolo riservato allo storico Buffet adesso ha le settimane contate. La voce nella cittadina ormai corre da qualche giorno: alla fine di luglio si chiuderanno i battenti. Niente più tappa veloce al rientro dal lavoro, niente più spesa (anche fuori orario) - lì si tiene aperto, di regola, dalle 6 alle 22 - o acquisto dell'ultimo minuto. E pensare che anche nei giorni dell'emergenza sanitaria da Covid-19 quel punto vendita rifornito di tutto il necessario è stato provvidenziale per rifornirsi in modo veloce e sicuro a due passi da casa e dal centro, almeno per chi abita in quel comparto.

Sulle ragioni di questa decisione drastica, al momento, si sa poco. L'unica certezza è che l'esperienza, salutata con entusiasmo a suo tempo anche dalle autorità comunali - nel segno del rilancio economico chiassese - arriva al capolinea. Ma c'è di più: termina anche il 'viaggio', professionale delle addette in forza al Migrolino della città (all'inizio partito con cinque persone). La lettera di licenziamento è già stata recapitata e, a quanto pare, non sussiste alcuna possibilità di un ricollocamento all'interno della catena. Alle dipendenti tocca mettersi alla ricerca di un altro lavoro.

Per ora, in effetti, non si apre nessuna prospettiva neppure con il futuro inquilino degli spazi ricavati, come detto, dai locali del vecchio Buffet della stazione. La tempistica non è nota, ma si dice, infatti, che al posto di Migrolino entrerà Valora, a cui fanno riferimento i noti chioschi presenti in tante stazioni. Insomma, l'unica nota positiva (se così si può dire) è che quelle superfici commerciali non resteranno vuote.

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