Mendrisiotto

Il Mendrisiotto teme di perdere il reparto di ostetricia

Il municipale Muschietti lancia l'allarme. Convocata per lunedì una riunione: atteso un annuncio sul destino del servizio

Già negli anni '80 si era saliti sulle barricate (Ti-Press)
23 maggio 2020
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Le voci nel Mendrisiotto si fanno insistenti. Ci risiamo, il reparto di neonatologia e ostetricia, assieme al pronto soccorso di pediatria dell'Obv potrebbero essere trasferiti più a nord. Anzi, chiusi e portati in blocco a Lugano. Anche solo l'idea, per chi da anni lotta per mantenere 'intonso' l'ospedale regionale della Beata Vergine di Mendrisio, è un colpo al cuore. In effetti, non è la prima volta che si paventa di scorporare una parte della struttura. Oggi, però, c'è un elemento in più a pesare sullo stato d'animo della popolazione locale, e soprattutto, di chi, come Matteo Muschietti, municipale di Coldrerio nonché ex presidente dell’assemblea dei delegati comunali per l’Obv, ci ha messo più volte la faccia per difendere il nosocomio di 'casa'. L'emergenza sanitaria da Covid-19 ha costretto a compiere determinate scelte e a riorganizzare l'assetto ospedaliero ticinese per fronteggiare una crisi acuta: così la maternità è stata spostata nella Città sul Ceresio. Sin qui nulla da dire. Il punto è che adesso si teme sia una decisione senza ritorno. Un timore che, da nostre informazioni, permea anche il personale del reparto. Per il destino dell'ostetricia ora potrebbe rivelarsi cruciale la giornata di lunedì. Sempre da quanto abbiamo potuto appurare è stata convocata, proprio a Lugano, una riunione, al temine della quale si potrebbe conoscere il futuro del reparto. Al personale dell'Obv sarà annunciato se resterà nella struttura luganese o tornerà a Mendrisio. In effetti, il test forzato potrebbe dare agio e corroborare la decisione di non fare marcia indietro.

Matteo Muschietti: 'Sarebbe inaccettabile'

Per Muschietti, che ha voluto affidare a un testo recapitato in questi giorni alla redazione tutte le sue preoccupazioni, è una svolta inaccettabile, a maggior ragione in situazioni di urgenza e a svantaggio di 'una fascia delicata della popolazione come l’infanzia'. Motivi più che sufficienti per contestare un eventuale smantellamento tanto del pronto soccorso di pediatria che dei settori di ostetricia e neonatologia. 'Per una regione come il Mendrisiotto - fa memoria il municipale - è assolutamente indispensabile poter disporre di questi servizi in qualsiasi momento. In caso di bisogno raggiungere l’Obv è essenziale per chi abita nella regione'. Non si può trascurare, rincara, che il Distretto fa i conti con una situazione viaria alquanto critica e che, in alcuni momenti della giornata (pre coronavirus), rende assai arduo raggiungere Lugano in tempo utile. Un aspetto che, agli occhi dei sostenitori del Beata Vergine, non fa che amplificare ragioni già valide negli anni Ottanta, quando una mobilitazione popolare a cui non è estraneo Muschietti - motore i Gruppi genitori di tutta la regione - riuscì a raccogliere 12mile firme. Sottoscrizioni, ricorda il municipale, 'che abbiamo portato a Bellinzona al Consiglio di Stato, allora presieduto da un grande uomo, il consigliere Dick Marti, che fece di tutto per assecondare la nostra richiesta. La pediatria è rimasta a Mendrisio con grande soddisfazione di tutti'.

Tra priorità e 'illazioni'

Adesso il Mendrisiotto potrebbe dover fare di nuovo quadrato attorno al suo ospedale. Con l'amarezza, per Muschietti, che 'la pandemia non ci ha insegnato nulla'. Sia chiaro, sin qui non è ancora state detta l'ultima parola. Anche se, scorrendo il Rapporto annuale del 2019 dell'Ente ospedaliero cantonale (Eoc), a un certo punto non si può non notare come in cima all'elenco dei progetti prioritari per la sanità ticinese vi siano l''ottimizzazione dell’offerta di cure in ostetricia e ginecologia' e l''ottimizzazione dell’offerta di cure in pediatria'. Resta da capire come queste strategie vadano a impattare sull'Obv e il Distretto. Dall'Eoc il portavoce Mariano Masserini getta acqua sul fuoco. Le voci? Ad oggi senza fondamento, ci fa capire. Sono smentite? "Al momento non risulta nessuna decisione o indicazione in tal senso", ci risponde. Come dire che si corre il pericolo di scivolare nel campo delle speculazioni. L'unico dato degno di nota, rilancia, è la buona gestione dell'emergenza Covid-19 proprio grazie alla concentrazione delle competenze.

Statistiche e ruolo della sanità pubblica

Sta di fatto che il tema del trasferimento del reparto da Mendrisio, da quanto abbiamo potuto accertare, è un tema da tempo sul tavolo. Anche perché il numero di parti negli anni si sarebbe ridimensionato e in modo significativo. E questo è un argomento che potrebbe pesare nella discussione. Secondo Muschietti, però, a far pendere la bilancia a favore del'Obv vi è sempre il ruolo della sanità pubblica. 'La medicina statale - ribadisce nella sua lettera aperta - deve essere presente sul territorio e offrire tutti i servizi indispensabili atti a salvaguardare la salute della nostra popolazione. Tagliare il pronto soccorso di pediatria, il reparto di ostetricia e di neonatologia vuol dire venir meno a uno dei doveri di uno Stato, che è di garantire il diritto alla sicurezza di ogni abitante'. In altre parole, richiama, 'un bambino salvato, non è forse un suo cittadino? Lui e la sua famiglia non hanno forse il diritto di poter accedere rapidamente a questi servizi di sicurezza essenziale, quello della salute, sacrosanto per ogni individuo di ogni età?'. E allora, esorta, 'rimettiamo subito la qualità della vita al centro dell’attenzione, con uno Stato presente e giusto ed eletto per poter garantire i diritti essenziali ai suoi cittadini, nonché l’accesso alle cure di base che possono salvare vite umane'.

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