Mendrisiotto

Mendrisiotto Turismo, 'siamo pronti a lavorare'

Serrande abbassate, eventi annullati, musei chiusi. Ma anche la voglia di ripartire. Ne abbiamo parlato con la direttrice di Mendrisiotto Turismo Nadia Lupi

(Ti-Press)
19 aprile 2020
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“Sono davanti alla mia sede, a venti metri dall'entrata autostradale di Mendrisio: lo senti il silenzio attorno a me?” Un ossimoro che, di questi tempi, più che mai ci ricorda quanto sia cambiata la situazione rispetto a quanto eravamo abituati. È la prima domenica dopo Pasqua, una giornata soleggiata e mite: perfetto per una gita fuori porta. Perfetta per il turismo, anche quello del Mendrisiotto che ha parecchio da offrire. Eppure, come ben sappiamo, così non è. Lo sa bene anche Nadia Lupi, alla testa dell'Organizzazione turistica regionale del Mendrisiotto e del Basso Ceresio dal 2004, catapultata ora in una nuova realtà. Le serrande sono abbassate, i musei chiusi, gli eventi momo' sono annullati o posticipati a data da definire, per non parlare dei ristoranti (che attendono il loro destino) e degli alberghi. Eppure, quel che non manca, è la positività. “Crediamo nel valore del nostro territorio e crediamo altresì che quello che abbiamo fatto in questi anni abbia comunque un senso”, esordisce la direttrice. Si vive il presente, ma si pensa già al futuro, quando la situazione potrà tornare (più o meno) alla normalità. E una ricetta, Nadia Lupi, ce l'ha: “Soltanto con la collaborazione potremo cercare di affrontare questo momento”. Unità d'intenti “sia a livello regionale che cantonale: dovremo cercare di collaborare per poter offrire qualcosa di nuovo, un tema Ticino attualizzato”. Per fare ciò, però, bisognerà giocoforza includere nelle riflessioni anche altri aspetti, sinora magari trattati marginalmente. Esempi?  Bisognerà coinvolgere “chi studia i cambiamenti di comportamento, di tendenze d'acquisto e i problemi economici che ci saranno. E poi, non va dimenticato, bisogna mettersi in discussione perché la condizione che conoscevamo non esiste più”. Nella sede di Mendrisiotto Turismo, ad ogni modo, il lavoro non manca. Oggi, ad esempio, con i dovuti accorgimenti riprenderanno le attività di manutenzione dei sentieri. “Siamo stati molto rapidi nel capire che la situazione era abbastanza impegnativa dal punto di vista della sicurezza del nostro personale e anche nella sicurezza delle persone che venivano nei nostri info point – rammenta Lupi tornando alle prime settimana di emergenza sanitaria in Ticino –. Allo stato attuale abbiamo chiaramente una riduzione del lavoro, ma sono tutti comunque attivi e cercano di fare quelle cose che possono essere utili pensando al futuro: riorganizzare, sistemare e pensare ai progetti futuri”. Oltre al settore amministrativo, che non si è mai interrotto, è rimasto attivo anche quello relativo ai social media e del web: “Abbiamo comunque cercato di essere molto in comunicazione con il territorio”. Non sono mancati, infatti, i contatti con i proprietari di residenze secondarie, i soci come pure gli albergatori e i ristoratori, cercando di prestare attenzione al “fatto che in questo momento in cui siamo così distanti, è un po' retorico ma è vero, che essere vicini ha un senso importante”. In aggiunta, considerati gli obblighi decretati da Governo e Confederazione, “ci siamo presi del tempo per fare dei webinar (seminari e conferenze online, ndr) e altre cose che in altri periodi, presi dalla quotidianità, non avremmo potuto fare”. 

Il 'senso di attesa'

Gaurdando a breve termine, in ambiente turistico, sorge spontanea una domanda: la stagione estiva alle porte è compromessa? “Direi piuttosto di si”, ammette Nadia Lupi. Non tutto, però, è perduto e il 2020 non è detto che debba finire così. “Negli ultimi anni abbiamo cercato di lanciare il discorso dell'autunno. Nel Mendrisiotto abbiamo tantissime offerte per l'autunno che negli ultimi anni viene sempre più visto come un prolungamento della stagione. Ovvio – sottolinea – adesso c'è il discorso degli eventi (basti pensare alla Sagra del Borgo, ndr) che è un grosso punto di domanda. Anche la condivisione degli spazi nel settore della ristorazione non è ancora stato chiarito dalle autorità”. In sostanza, riassume, stiamo vivendo “quell'attesa dove sai che da un momento all'altro potresti ricominciare a lavorare”. All'interno di Mendrisiotto Turismo non ci sono dubbi: “Siamo pronti a lavorare. Siamo convinti che ci sarà tanto da fare, ma non ci tiriamo indietro. Ci crediamo, siamo disponibili, cerchiamo e offriamo collaborazione. Siamo pronti a 'girarci indietro le maniche'”.

Una regione da scoprire

'La regione da scoprire' non è soltanto il motto che accompagna la comunicazione di Mendrsiotto turismo. Lo si è visto anche recentemente, con la polizia situata sulle strade che portano al Monte Generoso e che, in tempi in cui gli spostamenti non necessari sono decisamente sconsigliati, ha dovuto far fare retromarcia a molte persone in 'gita'.  Il Mendrisiotto, dunque attrae: “sono convinta che sia veramente la regione da scoprire. Noi abbiamo un'immagine che purtroppo molto spesso nasconde una parte della verità. Ci sono dei problemi (riferendosi ad esempio al traffico o all'inquinamento,ndr)? Ok, ma ci sono anche tante opportunità. Abbiamo due montagne, Generoso e San Giorgio, con due territori grandissimi che fanno i due terzi del Mendrisiotto, sono un grande tesoro. Abbiamo – continua – un'offerta culturale con una ricchezza e varietà di musei incredibile”. Per non parlare “dei punti panoramici con visioni dalle Alpi sino alla Pianura padana; il lago con i suoi villaggi magnifici, i lidi”. E poi, non va dimenticato, “abbiamo anche tantissima gente che lo ama questo territorio. Due patrimoni Unesco (Monte San Giorgio e Processioni Storiche, ndr) organizzati su base volontaria; il Museo Etnografico della Valle di Muggio, tantissime associazioni”. Realtà realizzate da persone che “amano il territorio e al quale hanno dato l'anima”. Guardando al cambiamento in atto, infine, Nadia Lupi non nasconde il fatto che “potranno pure esserci delle opportunità: progetti visti con un'altra ottica”. Due esempi? “L'Albergo diffuso, progetto al quale lavoriamo da 3 anni. O ancora i percorsi E-bike. Realizzazioni che hanno bisogno di tantissima collaborazione”, ma pronti in rampa di lancio. 

 

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