Mendrisiotto

'Ottant'anni portati benissimo' per la Polcom di Chiasso

Il corpo oggi diretto da Nicolas Poncini è stato fondato nel 1939. Nel corso del 2020 ci sarà una giornata di porte aperte per la popolazione

Il comandante Nicolas Poncini e la capodicastero Sicurezza pubblica Sonia Colombo Regazzoni (Ti-Press/Elia Bianchi)
13 dicembre 2019
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«Almeno per i prossimi mille anni la Polizia Regione I intende garantire la sicurezza del suo comprensorio, una collaborazione ottimale con la Polizia cantonale e gli altri partner sul territorio e, soprattutto la sicurezza dei cittadini di Chiasso». È questo l’augurio che il comandante Nicolas Poncini ha formulato questa mattina alla Polizia comunale di Chiasso che quest’anno festeggia i suoi primi 80 anni di attività. Il corpo è infatti stato fondato nel 1939. «Ottant’anni portati benissimo», ha sottolineato la capodicastero Sicurezza pubblica Sonia Colombo Regazzoni, accompagnata dal Municipio di Chiasso in corpore. Dopo la breve cerimonia con autorità e rappresentanti dei partner, nel corso del 2020 verrà organizzata una giornata di porte aperte per la popolazione.

Un po’ di storia

La Polizia comunale di Chiasso è nata negli anni che hanno portato l’Europa nel baratro della seconda guerra mondiale. Gli archivi non hanno restituito molte informazioni in merito ai primi anni di attività della Polcom, se non che il primo agente si chiamava Ettore Rusconi e che per due decenni il primo comandante è stato il signor Codoni. «I compiti delegati agli agenti erano più semplici di quelli odierni – ha ricordato la capodicastero – perché l’ordine pubblico era di competenza della Gendarmeria cantonale, mentre la comunale assolveva quasi esclusivamente compoto amministrativi con effettivi di poche unità». Lo sviluppo del comune negli anni ‘60 ha portato un aumento significativo degli effettivi. La svolta è arrivata nel 1963 quando, ha spiegato il comandante Poncini, «qualcuno si è accorto che le polizie comunali esistevano e potevano portare un contributo alla sicurezza cantonale. Il Consiglio di Stato ha così emesso una legge sulla polizia cantonale dove venivano elencati anche i corpi delle polizie comunali con delle missioni molto generiche». Ma è solo nel 1972, quando «finalmente» viene formata la Commissione per l’intensificazione della collaborazione tra cantonale e comunale, che ha preso avvio un processo di uniformazione dell’istruzione, dell’equipaggiamento e delle armi. Bisognerà in seguito attendere il 1997 e la riforma del Regolamento della legge sulla polizia per definire esattamente i compiti delle polizie comunali. Un iter lungo che ha portato alla situazione attuale, «dove i rapporti e la collaborazione sono ottimali – ha concluso Poncini –. Grazie alla lungimiranza del Municipio, quella di Chiasso è stata una delle prime polizie a creare delle convenzioni con i comuni limitrofi: nel 1976 con Morbio Inferiore, nel 1982 vacallo e negli anni ‘90 con Balerna, Novazzano e Morbio Superiore». Poncini sta prestando servizio alla Polcom di Chiasso da 30 anni. Prima di lui i comandanti sono stati Codoni, Meoli e Zanetti, «uno dei fautori della modernizzazione della Polizia comunale».

‘Una battaglia per gli angeli custodi’

La Svizzera non è purtroppo esente da episodi di aggressioni a funzionari di polizia impegnati nel loro servizio quotidiano. «Non possiamo rassegnarci a questa deriva – ha concluso Sonia Colombo Regazzoni –. Da troppo tempo giace a Berna la proposta di modifica dell’articolo 285 del codice penale che mira a inasprire le pene per chi aggredisce i funzionari dello stato. Mi auguro che a breve venga manifestata una reale volontà di intervenire a tutela di chi ci protegge. Una battaglia di civiltà che dobbiamo ai nostri angeli custodi».

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