Mendrisiotto

Mendrisio, il moltiplicatore resta al 75%

Dal Consiglio comunale un via libera quasi unanime al preventivo 2020. È l'ora delle scelte politiche di peso per il polo di riferimento della regione

12 dicembre 2019
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Non è stato un peana. Ma di certo la Finanziaria 2020 messa sul tavolo del Municipio di Mendrisio è riuscita se non ad accontentare tutti, a convincere le forze politiche che siedono in Consiglio comunale. Alzate le mani all’ora del voto, i preventivi hanno staccato un via libera quasi unanime (con l’astensione, in particolare, di IaS).

Riconosciuti, infatti, gli sforzi del Municipio nel tenere sotto controllo la spesa pubblica – nonostante il margine di manovra ristretto – e il coraggio di mantenere ferma la barra del moltiplicatore al 75%. Certo, tutto l’arco consiliare è ben consapevole che le scelte politiche di peso sono dietro l’angolo.

Ci ha pensato il capodicastero Finanze Marco Romano a consegnare un pro memoria, perché «la missione di un Comune – ha ricordato – è tendere al pareggio e garantire alle future generazioni un capitale proprio solido». D’altro canto, una città porta su di sé l’onore di essere un polo di riferimento per la regione, ma deve poter avere i mezzi per operare, come si è osservato tanto da Destra (Massimiliano Robbiani) che da Sinistra (Françoise Gehring).

E qui il voto del Gran Consiglio a favore dell’Iniziativa per Comuni forti e più vicini al cittadino, dimezzando il contributo (in origine di 25 milioni) versato dai Comuni al Cantone ha dato un po’ di ossigeno. Ciò non toglie, ha rilanciato Gianluca Padlina (Ppd) deluso per questo «compromesso al ribasso e inaccettabile», che il Municipio debba far sentire la sua voce (ad esempio rivendicando l’equiparazione della Biblioteca cantonale cittadina alle altre).

Il sindaco Samuele Cavadini preferisce vedere il bicchiere mezzo pieno: adesso la Città ha fra le pieghe dei bilanci un «tesoretto nascosto». In ogni caso, ha ribadito, «condivido che il passo poteva essere fatto fino in fondo». E a questo punto, si è fatto largo un altro aspetto, suggerito da Manuel Aostalli (Ppd): «La trappola di essere un polo aggregativo può essere una sorta di maledizione, che può essere trasformato in una benedizione». In fondo, ha annotato ancora il sindaco, «siamo abituati a perequazioni verticali, si può pensare pure a perequazioni orizzontali». E qui l’occhio si posa sugli altri Comuni del distretto che si appoggiano al polo per servizi e strutture.

Facendo autocritica, due sono i temi poi su cui si è attirata l’attenzione: da un lato l’urgenza, rimarcata da Claudia Crivelli Barella (Verdi), che la Città si muova in modo sostenibile («Mendrisio fa per l’ambiente, ma non abbastanza»); dall’altro, come sottolineato anche da Giovanni Poloni (Plr), la necessità di rivalutare la ridistribuzione della complementare comunale anche a favore delle giovani famiglie.

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