Mendrisiotto

Le cave di marmo si fanno palco per un festival

Ad Arzo un gruppo di giovani ripropone Càvea e mira a ritagliarsi una data fissa nel calendario delle manifestazioni della CIttà di Mendrisio

Le cave di marmo, luogo magico per fare musica e cultura (Ti-Press)
28 giugno 2019
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I ragazzi del Càvea Festival la fiducia (soprattutto di autorità e sostenitori) se la sono sudata sul campo. Esordienti, l’anno scorso hanno dimostrato che con la musica ‘giusta’ e una cornice mozzafiato (come quella delle cave di marmo di Arzo) una passione condivisa da un drappello di amici può diventare un momento di incontro comunitario. Al pubblico della kermesse, infatti, non l’hanno dovuto ripetere due volte: tanto da poter vantare come ‘buona’ la prima; ovvero una edizione da ‘sold out’ con duemila persone in platea. Di che garantirsi un posto (che sperano fisso) nel calendario delle manifestazioni della Città di Mendrisio. Infatti, lo stesso Comune ha chiesto agli organizzatori, guidati da Luca Ruggeri, di dilatare l’evento – che non sarà più solo serale –, consolidando il carattere intergenerazionale dell’appuntamento. Da subito il Càvea Festival è piaciuto a famiglie, giovani e adulti. E quest’anno, il 13 luglio prossimo, si replica, palcoscenico l’anfiteatro naturale, ma pure i Bagni Imperiali, ‘Ul busket’ e la cava Broccatello.

La scommessa è vinta. «Alla fine bisogna buttarsi: il risultato è andato al di là di ogni nostra aspettativa – ci risponde con semplicità Luca Ruggeri, 29 anni, conosciuto nel Mendrisiotto non solo per il festival –. Il merito, alla fine, è delle cave: un luogo simbolo importante al quale io, come gli altri amici dell’Associazione – in tutto sono in undici, ndr –, sono legato a doppio filo». Si può dire che i promotori della manifestazione questo territorio ce l’hanno nel sangue. E non sono i soli. Non è un caso se è nata l’Associazione ‘Cavaviva’, con la quale per l’edizione 2019 hanno stretto una collaborazione; o se l’‘habitat’ dove si cavava il marmo ha ispirato uno spettacolo come ‘Cava’ (di Juri Cainero). Ecco che l’operazione di recupero delle cave portata avanti dal Patriziato locale (proprietario del sito) si è rivelata feconda. «L’attesa della riqualifica ci ha dato, poi, il tempo di capire cosa volevamo realizzare: abbiamo impiegato un anno e mezzo a mettere in piedi il festival», conferma il presidente.

Quando è scoccata la scintilla? «L’idea – ci spiega Luca Ruggeri – è nata nel 2016 da me e un amico, Andrea Zinzi dei ‘Make Plain’; entrambi eravamo desiderosi di unire la musica, che avvicina tutti noi, e le cave. Così, facendo leva sulla mia curiosità di girovagare per i festival ticinesi alla scoperta di stili e generi, ho iniziato a informarmi su come si organizza un ‘open air’. Da lì abbiamo coinvolto un gruppo di amici con competenze e interessi diversi e ci siamo divisi i ruoli». A quel punto gli ideatori di Càvea si sono rimboccati le maniche e lanciati nell’impresa. Il riscontro, poi, ha ripagato dalle fatiche. «Soprattutto abbiamo compreso l’importanza del luogo, unico nel cantone, e che potevamo investire su un evento con buone potenzialità. Ecco perché adesso vorremmo che, al pari della Festa della musica, pure il festival alle cave diventasse un appuntamento annuale e parte integrante del calendario cittadino, che punta a portare iniziative in tutti i quartieri e sull’arco di un anno intero». La scelta di luglio, quindi, sarà un po’ un test. «Per il 2020, in effetti, siamo in cerca di una data appetibile. L’obiettivo è andare avanti con questo progetto», ribadisce Ruggeri. Un progetto, peraltro, che ha attirato l’attenzione dell’autorità comunale e ha trovato degli alleati. Càvea si è trovato sulla stessa lunghezza d’onda di ‘Cavaviva’ e di ‘Marmart - Artisti in scena’ e una serata di concerti si è trasformata in una giornata fra musica e arte di strada. Il pubblico sarà accolto già dalle 14 e per l’intero pomeriggio (a ingresso gratuito fino alle 18) da esibizioni, performance, clownerie e musicisti, che si assicura saranno “fuori dal comune”. Come annunciano gli organizzatori, in tutto oltre venti artisti “invaderanno pacificamente” la zona delle cave. Nel cuore di un patrimonio dell’Unesco, poi, diversi artisti visivi daranno vita alle loro opere. Ad attendere il gruppo di amici vi è, insomma, un’altra sfida. La sera, invece, sarà il vostro pane. «Rigorosamente a ritmo di rock, psichedelico e folk – sottolinea Luca Ruggeri –. Con la voglia di promuovere musicisti e band ticinesi e al contempo far conoscere nomi poco noti dalle nostre parti». Che è un po’ la vostra cifra stilistica; che ha convinto Città, sponsor e avrà i microfoni di Rete Tre aperti. E per un drappello di giovani non è poco.

il programma
Dodici ore di musica e altre arti

Un caleidoscopio di generi musicali e forme d’arte (anche di strada): il Càvea Festival il 13 luglio sarà questo e molto di più. Luca Ruggeri e i suoi amici si stanno già preparando per assicurare oltre 12 ore di musica incastonate nelle cave di marmo di Arzo. Il nome di punta? Per la seconda edizione si è pensato a Nic Cester, cantante australiano e voce dei Jet, band dei primi anni Duemila. Da solista si presenterà con il suo primo album, ‘Sugar Rush’, e l’accompagnamento dei ‘Milano Elettrica’. A tenere alta la bandiera del Ticino saranno chiamati, invece, i ‘Make Plain’, di casa, con il loro nuovo singolo (in anteprima) e i ‘Bumblebees’, gruppo luganese vincitore di ‘Palco ai Giovani’ 2017, che si proporranno con il loro album ‘Dancing Dots in the Dark’. A loro si aggiungerà, sul palco della cava Broccatello, il duo ‘Flanard’. Anticipazioni sufficienti per promettere una serata interessante. I dettagli si conosceranno a inizio luglio in occasione della presentazione ufficiale del festival.

Bicchieri riciclabili e navetta

Oltre alle virtù artistiche, comunque, Càvea ne possiede pure delle altre. «Il fatto di essere nelle cave, in mezzo alla natura – spiega il presidente –, ci ha indotto a rispettare la sensibilità del luogo introducendo, prima dell’obbligo comunale – che scatterà nel 2021, ndr – i bicchieri riutilizzabili: per l’occasione ne abbiamo noleggiati 9mila».
Il festival promuove altresì una mobilità sostenibile tra il suo pubblico (regionale, ma non solo). La collaborazione con Arcobaleno, per cominciare, darà la possibilità di arrivare ad Arzo da qualsiasi angolo del Ticino e beneficiare di uno sconto speciale del 20 per cento sui biglietti dei mezzi pubblici. Non solo, si ripeterà l’esperienza del bus navetta gratuito che farà la spola fra Mendrisio e le cave (a partire dalle 18, dalla stazione). Chi arriva in auto potrà lasciarla al parcheggio della Riri e raggiungere in seguito il luogo del festival con la navetta. A questo punto non rimane che fissare la data sull’agenda. Per ulteriori informazioni e la prevendita dei biglietti d’ingresso ai concerti consultare il sito cavaviva.ch.

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