Mendrisiotto

A Chiasso la villa liberty sarà bene protetto

Il Municipio è intenzionato a inserire la residenza tra gli stabili degni di attenzione. La variante di Piano regolatore arriverà entro l'estate

La villa liberty di via Alighieri a Chiasso (Foto Ti-Press)
6 aprile 2019
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A Chiasso è bastato allungare l’ombra delle ruspe su villa Camponovo per mobilitare la politica e far parlare la piazza. Il rischio di veder demolire la residenza liberty, in effetti, è reale. Come lo è il progetto di complesso abitativo recapitato in Comune. A spegnere motori (dei macchinari) e ambizioni (dei promotori) vi è, però, una decisione del Municipio cittadino. L’edificio, costruito nel 1927 e affacciato su via Alighieri – a due passi da Cinema Teatro e m.a.x.museo –, sarà inserito nel catalogo dei beni culturali di interesse locale. Solo l’ente comunale, in effetti, ha questo potere. A farlo capire, e senza tante perifrasi, è stato il Consiglio di Stato (CdS). Occorre, insomma, un intervento del Comune. Anche perché a livello cantonale, chiarisce il governo rispondendo agli interrogativi del Ppd – primo firmatario il deputato Giorgio Fonio –, lo stabile non gode di protezione. A fare la differenza a Chiasso sarà, dunque, lo strumento del Piano regolatore (Pr): in cantiere, infatti, c’è una variante pianificatoria. «Ci stiamo lavorando dall’anno scorso – conferma il capodicastero Pianificazione Davide Lurati –. E per quanto riguarda villa Camponovo, l’intenzione dell’esecutivo è quella di includerla tra i beni locali degni di tutela». Un orientamento che dà modo di rassicurare i chiassesi e reagisce, altresì, alle richieste a cui ha dato voce pure una mozione interpartitica consegnata a Palazzo civico. «La variante in fase di allestimento – spiega ancora Lurati – avrà in sé l’aggiornamento di tutti gli edifici di pregio che rientrano sotto il cappello dei beni locali. A che punto siamo? Direi a tre quarti dell’opera. Riusciremo a ultimare il documento definitivo entro l’estate, quindi la prima parte del 2019». La procedura, fa capire il municipale, risulta essere complessa, i criteri in campo diversi. In ogni caso la decisione è presa. Resta aperto, invece, il dossier presentato dai promotori immobiliari. Nei loro progetti, lì al posto della magione liberty, continua a esserci una struttura di sette piani, 24 appartamenti e 42 posti auto. Il responso sulla domanda di costruzione?, chiediamo a Lurati. «Sul progetto non ci siamo ancora pronunciati», ci dice. Nell’iter non si potrà non tenere in considerazione il parere degli specialisti. Lo stesso Cantone definisce la villa progettata da Euticchio Butti “un buon esempio di architettura eclettica, caratterizzato da elementi architettonici e decorativi neorinascimentali e neobarocchi”. Virtù che, per la Legge sulla protezione dei beni culturali, non sono state sufficienti a garantirle una tutela cantonale. Questo non ha impedito di ritagliare per questa abitazione un posto nel censimento dei beni culturali e di dedicarle una scheda. Non a caso l’Isos, Inventario federale degli insediamenti svizzeri da proteggere d’importanza nazionale, come hanno ricordato anche i granconsiglieri del Ppd, la considera “un oggetto particolare da conservare integralmente”. Ora, informa il CdS, giusto due anni orsono l’Ufficio beni culturali ha consegnato il censimento alle autorità chiassesi, mettendo nelle loro mani “lo strumento indispensabile per l’individuazione dei beni immobili di cui valutare la protezione”. E il Municipio ha avviato una riflessione sulla variante di Pr. Se è vero, ribadisce il governo, che lo Stato può agire in favore di beni non protetti che corrono un pericolo; è altresì un dato di fatto che “spetta al Municipio chiedere al Consiglio di Stato l’adozione di misure provvisionali, dal momento – si insiste – che la decisione di istituire formalmente la protezione dei beni locali – così come, in altri casi, di una zona di pianificazione, ndr – compete agli organi comunali”.

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