Mendrisio

Svolta verde a Valera

Il Piano di utilizzazione cantonale mette una pietra miliare sui contenuti del comparto. Spazio all'agricoltura e alla qualità di vita

Oggi: zona industriale con vista su Genestrerio (fonte Dt)
17 gennaio 2019
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Già a colpo d'occhio la mappa dice tutto sulla direzione presa dal Dipartimento del territorio: il colore prevalente è il verde . L'area destinata alle attività lavorative è ridimensionata e messa in un angolo, in alto (verso nord). Che su Valera e i suoi 190mila metri quadri di territorio ritagliato fra Rancate, Ligornetto e Genestrerio, il direttore Claudio Zali volesse cambiare prospettiva pianificatoria era chiaro da tempo. Ma adesso le intenzioni sono lì, nero su bianco, negli indirizzi restituiti dal Puc, il Piano di utilizzazione cantonale. «Pochi indirizzi, ma chiari», ha ribadito il capo della Sezione dello sviluppo territoriale Paolo Poggiati. Il Consigliere di Stato, dl canto suo, è laconico: «Oggi – ha detto presentando in veste ufficiale il dossier – siamo a un punto di svolta». Un cambio di paradigma che è piaciuto e parecchio ai rappresentanti del mondo agricolo, anche loro presenti all'annuncio oggi, giovedì, nella sala stampa di Palazzo delle Orsoline. Soddisfatti puree i 'Cittadini per il territorio'. Anzi, il Puc è riuscito persino ad andare oltre le loro aspettative; a dare forza le 6'850 firme raccolte a suo tempo a difesa di Valera da nuove edificazioni. E il Municipio di Mendrisio? Il Piano, ha fatto sapere lo stesso capodipartimento, è già stato presentato. Reazioni? Non ancora. Ma «chi tace acconsente». 

Parlano i numeri

Zali è stato netto: «Il terreno libero non sarà più sacrificato a insediamenti artigianali, commerciali o industriali. Prevale una visione diversa». Che va a vantaggio dei terreni agricoli. Tracciato un bilancio, 117mila metri quadrati – di cui 90mila Sac, Superfici avvicendamento colturale – saranno iscritti come 'nuova zona agricola', 28mila metri quadri saranno a protezione del fiume Laveggio, infine 30mila verranno destinati ad aree sportive e di svago (da definire). L'area industriale, in sostanza dimezzata, si vedrà invece riservati 12mila metri quadri. Questa operazione, certo avrà un costo. Il Dipartimento prevede di dover spendere circa 9 milioni e mezzo. Ovvero 6 milioni per stralciare una parte della zona industriale – il che include il dezonamento, la dismissione dell'attività di lavorazione degli inerti e la demolizione del capannone –, 3 milioni per sistemazioni e percorsi interni e mezzo milione per qualificare la zona agricola.

Prime reazioni

La 'svolta' di Zali non mancherà di suscitare reazioni (peraltro attese), innanzitutto fra le forze politiche della Città di Mendrisio. Il primo a inviare una nota è stato il gruppo Lega-Udc-Ind., che ha definito “coraggiosa” la scelta di Zali. Una scelta “in favore del paesaggio, dell’ambiente e di una migliore qualità di vita”  e che “ porta nuova linfa a un comparto pregiato dal punto di vista naturalistico e che non ha bisogno di insediamenti invasivi – al contrario di quanto affermato dai soliti speculatori edilizi -, i quali porterebbero soltanto altro traffico e inquinamento”.

Il cammino del Puc, in ogni caso, è solo all'inizio.  Dentro le istituzioni dovrà, infatti, superare il dibattito in Gran Consiglio, conquistandone l'approvazione. All'esterno si dovrà misurare con le richieste dei privati, che da tempo hanno sollecitato un indennizzo per espropri sui 40 milioni. Ma qui, ha detto chiaramente Zali, toccherà al Tribunale sciogliere i nodi. Nel frattempo, dal 4 febbraio al 26 aprile per tre mesi il Piano sarà in consultazione e tutti potranno formulare le loro osservazioni. La documentazione si potrà visionare in Cancelleria a Mendrisio e sul sito del Cantone (www.ti.ch).
 

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