Mendrisiotto

Un piazzale... intermodale alla stazione di Chiasso

Investimento 10 milioni, il cantiere si chiuderà nel giugno del 2020. Le Ferrovie prospettano un viavai di 1’600 tonnellate al giorno

Il piano (foto Ffs)
10 novembre 2018
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Nella visione 2040-2050 immaginata dalle Ffs per il futuro della stazione di Chiasso – operazione da quasi 250 milioni – si va ad aggiungere un’altra tessera. Mentre allo scalo passeggeri procedono i lavori di ristrutturazione, poco distante, là dove il viavai è quello delle merci, si è da poco aperto un altro cantiere. A fine ottobre sono iniziate, infatti, le opere che daranno forma a un nuovo piazzale di carico e scarico per il trasbordo dalla gomma alla rotaia. La struttura, fanno sapere le stesse Ferrovie, sarà pronta per il giugno del 2020, quindi in coincidenza con il varo della galleria di base del Monte Ceneri. Si parla di un investimento di circa 10 milioni di franchi per un’area di quasi 9’600 metri quadrati che sarà servita da una strada di accesso e da un ponte a doppio senso di marcia che scavalcherà il riale Raggio a Balerna. L’intervento andrà così a potenziare Chiasso smistamento al fascio ‘U’. Nelle previsioni, che capacità avrà questa struttura? «Durante la fase di esercizio – ci spiega il portavoce delle Ffs, Patrick Walser – sono da attendersi l’arrivo e la partenza di due treni come media giornaliera, per un totale di merce trasbordata quotidianamente pari a circa 1’600 tonnellate (ovvero mille tonnellate di merce in arrivo e 600 in partenza). Già oggi a Chiasso alcune minime attività simili vengono svolte (circa 2 vagoni al giorno). Grazie a questa nuova infrastruttura si prevedono, invece, 10 vagoni al giorno». Le Ferrovie in una nota ribadiscono di attendersi “un contributo concreto alla politica della Confederazione di trasferimento delle merci dalla strada alla ferrovia”. Tutto ruota, in effetti, attorno ad AlpTransit. Quali sono, in concreto, le aspettative, e che ruolo avrà questo piazzale nell’economia del traffico merci su Chiasso? «L’impianto chiassese colma una lacuna nel Mendrisiotto – quindi a sud della futura galleria di base del Ceneri, ndr –, dopo che le due strutture di Mendrisio e Stabio sono state dismesse per la realizzazione della linea ferroviaria Mendrisio-Stabio (e fino a Varese, ndr) – ci fa presente Walser –. È, dunque, sicuramente un contributo alla politica federale, ma i volumi non dovrebbero aumentare sensibilmente rispetto al passato». Questo impianto apre la strada al terminale intermodale per le merci prospettato nella zona di Chiasso smistamento e sul tavolo dagli anni Novanta? Nell’area del fascio ‘U’ di binari fra Balerna e Novazzano e dei magazzini ‘zeta’ a Balerna, le Ferrovie hanno pensato di riservare il comparto a contenuti a valenza logistica e commerciale, oltre che per l’esercizio ferroviario, come annunciato nell’agosto 2017 alle autorità locali dallo stesso direttore generale Andreas Meyer. «Tutto il sedime del fascio ‘U’ di Ffs – precisa ancora il portavoce – servirà a lungo termine (dopo il 2035) per esigenze ferroviarie legate al futuro allacciamento AlpTransit; a corto termine (entro il 2020) è previsto il nuovo piazzale carico/scarico Cargo. La zona dei ‘magazzini Z’ è stata definita come possibile area di pianificazione per valutare eventuali futuri sviluppi. Nella zona del magazzino ex Goth, il Piano Quadro prevede la posa di binari e per questo motivo non è possibile la sua vendita, mentre rimane fattibile una locazione a lungo termine». Il terminale sarà rispolverato? «Questa nuova infrastruttura, già pianificata da oltre 15 anni, non è assolutamente da confondere con un primo piccolo terminal – conclude Walser –. L’area adiacente è riservata dalle Ferrovie per ulteriori possibili futuri sviluppi legati all’esercizio ferroviario (binari)».

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