Mendrisiotto

Il settore alberghiero rilancia

Gli hotel ristrutturano e sul Generoso si pianificano un 'glamping' e una struttura ricettiva alla Bellavista. La direttrice Otr:'Ora servono le sinergie'

Il vecchio albergo 'Des Alpes' alla Bellavista (foto Ti-Press(G. Putzu)
2 luglio 2018
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Eppur si muove. Sino al 2016 (compreso) la vocazione alberghiera del Mendrisiotto sembrava accusare il colpo: nessuna ripresa sul fronte dei pernottamenti. Poi si è verificata la svolta, nei numeri e nella voglia di rimettere mano e ammodernare le strutture (anche urbane) presenti nella regione. Sta di fatto che gli hotel a tre stelle (nonostante qualche defezione) hanno inanellato risultati (oltre 105mila pernottamenti) che non si scorgevano dal 2013. Non solo: realtà come il Morgana a Mendrisio sono state rimesse a nuovo, mentre il Milano si accinge a ristrutturare in alcuni servizi le sue 25 camere, come mostra la domanda di costruzione in pubblicazione in questi giorni in Città. Nella spinta propulsiva a ridare vigore al settore non si possono trascurare le potenzialità ancorate al Piano di utilizzazione cantonale del Monte Generoso, nuova versione, ora in consultazione. Gli intendimenti sono chiari: “Sviluppare la componente ricettiva del Monte secondo il modello di albergo diffuso”. Sulla mappa questi obiettivi traducono, in particolare, la possibilità di creare un campeggio, “stile glamping”, quindi di lusso, alla Bellavista, nell’area nota in passato per la presenza dell’ex hotel Bellavista. A ciò si aggiunge il recupero nella zona turistico-alberghiera della Bellavista-stazione del vecchio albergo ‘Des Alpes’. Un’opportunità che la Ferrovia Monte Generoso, per voce del suo direttore Francesco Isgrò, in occasione del primo compleanno del ‘Fiore di pietra’ in Vetta ha già dichiarato di voler cogliere. Si sta lavorando a un progetto, sempre con l’architetto Mario Botta; e ora ci sono anche le basi pianificatorie. Insomma, il Mendrisiotto alberghiero potrebbe rifiorire.

Da direttrice dell’Organizzazione turistica regionale (Otr), lei Nadia Fontana-Lupi, come legge questi progetti e questi investimenti?

Per quanto concerne le strutture alberghiere della regione, devo dire che negli ultimi anni qualcosa si sta muovendo – ci conferma –. E parlo delle importanti ristrutturazioni (e quindi investimenti) avvenute nel corso degli ultimi 3-4 anni: quelle dell’Hotel Campione e della Palma a Bissone, del Garni Chery a Riva San Vitale e dell’Hotel Morgana a Mendrisio, che hanno seguito i lavori al Garni Centro e al Bahnhof di Chiasso. Altri alberghi dove si è investito per fare delle migliorie e sviluppare la comodità e il benessere del cliente, sono l’Hotel Conca Bella a Vacallo, l’Hotel Serpiano e il Mövenpick a Chiasso. Inoltre, oggi sappiamo che strutture come l’Hotel Milano e il Parkhotel di Rovio stanno valutando di rinnovare l’offerta alla loro clientela.

Sono cambiate le premesse?

Il parlamento ha appena deliberato un credito importante per il turismo. Quindi gli imprenditori che intendono investire e aggiornare sanno che possono contare anche su aiuti che ritengo importanti; è chiaro dunque l’interesse, ma anche l’importanza del rinnovo delle strutture alberghiere dal punto di vista della strategia turistica cantonale.

Le attuali strutture rispondono alle aspettative?

Oggi come oggi una struttura deve essere accogliente e i parametri standard devono essere rispettati, questo è il minimo, un ambiente piacevole e accogliente, che propone camere adatte alla propria clientela. Infatti, gli alberghi devono anche cercare di creare un’offerta adatta ai loro clienti, facendo delle scelte di stile che corrispondono alle specificità dell’offerta. Occorre domandarsi se sono alberghi per clienti d’affari, per famiglie, per vacanza. Inoltre, adesso una struttura non può esimersi dall’avere anche del personale con le giuste competenze per la gestione, la promozione e la vendita, pensando in modo particolare alla vendita online.

C’è voglia di puntare sul Generoso, quindi sulle aree periferiche.

Basti dire che nella regione vi sono altri progetti. Tra questi vorrei ricordare la riapertura di una struttura ricettiva con camere all’ex San Silvestro di Meride, un cantiere ormai aperto e che si consoliderà nei prossimi anni, e il progetto dell’Hotel des Alpes alla Bellavista, del quale ormai si sente parlare da tempo, ma che per il momento è in fase di studio, almeno da quanto mi è dato sapere. Due strutture in due zone periferiche e strategiche che chiaramente dovranno collaborare con l’offerta turistica presente nelle due aree, proprio per attrarre i clienti. Penso al Museo dei fossili e al Parco di Tremona da una parte, e alla Ferrovia Monte Generoso dall’altra. Ma non credo vi siano problemi in questo senso: mi pare, di fatto, che i due progetti siano fondati su questi principi.

Ma c’è di più?

In effetti, nell’area del Monte Generoso è in atto un processo di valutazione di sviluppo di due altre offerte, ma ancora più importante, c’è in vista la creazione di un modello cooperativo che possa contribuire a rafforzare sinergie operative e di vendita. Obiettivi: contenimento dei costi e maggiore professionalità. Ma questo è un tema del quale avremo modo di parlare in un prossimo futuro in maniera dettagliata: entro l’anno le idee saranno chiare, il modello sarà pronto e si potrà iniziare a pensare a come svilupparlo.

In generale cosa ci si deve aspettare?

L’offerta della regione si sta lentamente evolvendo, alcuni investimenti hanno già portato i risultati attesi. Ora, però, penso si debba considerare di rafforzare le sinergie, soprattutto per quanto concerne la gestione di quei costi fissi che sono un problema per le strutture piccole. Vorremmo aprire una discussione sul tema, cominciando con alcune di loro.

C’è una tessera mancante?

Se per quanto concerne la periferia e Chiasso, l’offerta alberghiera e di B&B è abbastanza buona, quella che manca, e manca davvero, è una struttura ricettiva nel centro di Mendrisio, dove con l’arrivo della Supsi vi sarebbe del potenziale, considerando la presenza delle strutture attualmente aperte e in fase di rinnovo.

Si è perso l’albergo Stazione.

Alla stazione da anni abbiamo una struttura chiusa, che non sappiamo se mai riaprirà come albergo o se diventerà una palazzina per appartamenti. Poi in centro abbiamo una seconda struttura chiusa, del cui futuro non abbiamo informazioni. Due situazioni – conclude la responsabile dell’Otr – che non aiutano l’immagine e non fanno un bel vedere di sé. Potrebbero essere trasformate o ristrutturate per diventare due piccoli alberghi di qualità in Mendrisio. Chissà se un giorno accadrà!

Già, chissà.

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