Mendrisiotto

'Impulsivo e infantile, bastano 15 anni'

Al processo per l'omicidio di Nadia Arcudi l'avvocato Luca Marcellini, difensore di Michele Egli, chiede una condanna a massimo 15 anni per omicidio intenzionale

18 maggio 2018
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Quindici anni di detenzione per omicidio intenzionale. È questa la richiesta di pena formulata poco fa dall’avvocato Luca Marcellini, legale di Michele Egli, il 43enne alla sbarra da martedì per l’uccisione della cognata Nadia Arcudi. La procuratrice pubblica Pamela Pedretti ieri ha chiesto la carcerazione a vita e una condanna per assassinio.

Nel suo intervento, Marcellini ha evidenziato quattro punti fermi che, a suo dire, la Corte deve tenere presente nella commisurazione della pena. «L’uccisione di Nadia Arcudi è stato un gesto improvviso, impulsivo, non frutto di premeditazione e pianificazione». Movente e scopo del gesto «in assenza di alternative possono essere ricercati solo negli eventi descritti da Egli sull’accaduto». Marcellini ha inoltre sottolineato che «la modalità dell’uccisione e in particolare lo strangolamento sono oggettivamente gravi». Il comportamento avuto dall’imputato dopo i fatti, «va letto come una conseguenza del suo disturbo di personalità e come un modo infantile di proteggersi». Si è comunque trattato di «un comportamento che denota una colpa importante».

Se la corte dovesse condannare Egli per assassinio, la difesa ha chiesto una condanna a 17 anni di detenzione.

Michele Egli ha poi preso la parola. «Mi dispiace tantissimo per Nessi (il soprannome di Nadia Arcudi, ndr) e per la cosa orribile che ho fatto, per mia figlia, mia moglie, mia suocera e per tutti i miei cari». 

La corte delle assise criminali di Mendrisio si riunisce ora in camera di consiglio. La sentenza è attesa dalle 17.

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