Mendrisiotto

Croci firma le dimissioni: sarà sindaco sino al 22 marzo

Mendrisio, adesso è ufficiale. 'È stata un'esperienza unica e straordinaria'. All'origine, la bocciatura delle Aim Sa. Ora si apre la successione

(Ti-Press/G. Putzu)
23 gennaio 2018
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Detto, Carlo Croci, lo aveva detto che avrebbe lasciato il sindacato. Anzi, lo aveva annunciato alla 'sua' cittadinanza nell'imminenza del Natale. La prima a doverlo sapere, si era ripromesso, doveva essere la popolazione. E così è stato. Oggi, martedì, quell'annuncio si è concretizzato: «Le dimissioni sono qui e firmate. Le consegnerò oggi – nel pomeriggio, ndr – all'esecutivo». Croci, che per formalizzare la sua scelta ha convocato i media a Palazzo comunale in una affollata conferenza stampa, mostra la lettera, che sarà concessa alla curiosità dei giornalisti solo dopo che i suoi colleghi di Municipio l'avranno ricevuta. Il mandato si concluderà il 22 marzo prossimo.

Il Ppd: 'Fine di un'era per la città'

Il suo partito, il Ppd, in una nota diffusa da poco parla esplicitamente della fine di “un'era” per quella che oggi è una città di dieci quartieri. Una dichiarazione che lancia già il possibile successore (nelle ambizioni popolaridemocratiche), il municipale (nonché Consigliere nazionale) Marco Romano. Una candidatura, quindi, è già certa. Per sapere se se ne aggiungeranno altre bisognerà, però, attendere ancora. Soprattutto che il Plr, l'antagonista più accreditato, esca allo scoperto. Da proporre, del resto, ha due nomi: il vice sindaco Samuel Maffi e il municipale Samuele Cavadini. Se ballottaggio sarà, se ne riparla in ogni caso tra fine maggio e inizio giugno. È ormai una certezza, per contro, il nome di chi gli subentrerà nella stanza dell'esecutivo, sarà Paolo Danielli, dal 2012 capogruppo in Consiglio comunale.

'Il messaggio più bello? Quello per l'Acccdemia di architettura'

Lui, Carlo Croci, oggi si concede, invece, una carrellata sulla sua carriera politica. Mentre getta lo sguardo sul futuro prossimo, con «la voglia di fare il mio lavoro». E la politica? «Qui la risposta è semplice: ora non ho questa ambizione». Qualcuno che lo vede già in Consiglio di Stato, fra i suoi colleghi di partito, per contro, c'è. Come dire che il Ppd non mancherà di fare 'pressing'. Nel frattempo, il sindaco uscente di Mendrisio si lascia alle spalle 30 anni di attività politica, di cui 24 da sindaco. «Arrivo, infatti, alla mia decisione di lasciare convinto, maturo e anche soddisfatto – commenta –. È stata un'esperienza unica e straordinaria che lascerà per sempre un ricordo indelebile negli affetti, nel cuore e nella mente». E se l'elenco delle scelte politiche che hanno cadenzato la vita di Mendrisio, prima Borgo adesso città, in questo quarto di secolo fa quasi impressione – «Il messaggio più bello di tutti è stato quello sull'Accademia di architettura» –, a marcare le ultime battute in modo incisivo sono stati i due referendum, su piazza del Ponte e sulla trasformazione delle Aim, le Aziende, in Sa. Referendum entrambi vittoriosi. «E quest'ultimo in particolare – come aveva già dichiarato Croci a 'laRegione' del 18 dicembre – è all'origine della decisione di lasciare come sindaco».

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