Balerna

Ultimo saluto al 73enne ex fiduciario. 'Siamo qui per chiedere giustizia', ha detto il direttore dei Bergamaschi nel mondo

(©Ti-Press / Francesca Agosta)
5 dicembre 2015
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Oggi, sabato, per la famiglia di Angelo Falconi, l'ex fiduciario di 73 anni ucciso con brutalità la sera del 27 novembre scorso in un garage sotterraneo del centro di Chiasso, è stato il giorno del raccoglimento e dell'ultimo saluto. In una chiesa parrocchiale di Balerna gremita di gente sono risuonati canti che hanno evocato il prossimo Natale – per espressa volontà dei parenti – e richiamato con forza alla vita e alla speranza.

Ormai al termine della liturgia dei defunti, concelebrata da monsignor Achille Belotti, cugino di Falconi, e dall'arciprete di Balerna don Gian Pietro Ministrini, è riecheggiata potente la voce di Massimo Fabretti, direttore generale dell'Ente Bergamaschi nel mondo. “Oggi siamo qui – ha esordito – per rendere omaggio a uno di noi, un figlio di nostri emigranti bergamaschi nel mondo”. Un uomo, ha ribadito, che “ha vissuto all'insegna di quei valori di bergamaschità e di solidarietà che i  suoi genitori gli avevano trasmesso e insegnato”. Oggi, ha sottolineato ancora Fabretti, “siamo qui per ricordarlo e ricordarci che la vita è un dono che nessun uomo può togliere a un altro uomo. Siamo qui – ha detto con fermezza – per chiedere giustizia. E siamo certi che giustizia sarà fatta”.

Fabretti ha poi allargato lo sguardo verso “tutti quegli italiani che sono in Ticino per dare un futuro alle proprie famiglie e cercare un lavoro”. E in conclusione quasi con un moto di riscatto nella voce ha rammentato che bergamaschi e italiani stanno facendo la loro parte “con serietà, perché ci è stato insegnato così. Angelo era questo”.