
Il cambio franco-euro con un aumento dei costi e il calo, crescente, delle ordinazioni dalla Russia e dalla Cina hanno portato la Consitex di Mendrisio – azienda del gruppo Zegna – a prendere delle contromisure. Per reagire alle difficoltà di produzione in Ticino si sta valutando di introdurre la riduzione dell'orario di lavoro. Dal 20 novembre è in corso un confronto con le parti sindacali, Ocst e Unia, e con i rappresentanti dei lavoratori. In una nota congiunta diffusa poco fa si precisa di escludere il ricorso a strumenti di contrazione dell'organico. La ditta, si sottolinea, ha dichiarato la “piena disponibilità a valutare, assieme ai sindacati e ai delegati dei lavoratori, le possibili alternative volte a fronteggiare il trend negativo con la conseguente necessaria riduzione delle ore lavorate e garantire gli attuali livelli strutturali dell’occupazione nei reparti degli stabilimenti svizzeri”.
Le parti si stanno sforzando per trovare una soluzione condivisa. Da parte loro Ocst e Unia ribadiscono “la volontà di salvaguardare nella misura massima possibile l’occupazione”. Evidenziano altresì “la necessità di individuare e introdurre – per il tramite di un piano sociale - misure atte a compensare le conseguenze a carico dei lavoratori”. Anche nei prossimi giorni, quindi, proseguiranno le trattative con l’azienda.
L'auspicio del presidente di Consitex, Umberto Giovine, è che “la negativa situazione internazionale si plachi presto consentendoci di ripristinare le normali condizioni di programmazione. In tutti gli incontri svoltisi in questi giorni nei reparti produttivi degli stabilimenti Consitex, i lavoratori hanno dimostrato di aver compreso che si tratta di una proposta a difesa dell’occupazione e della loro tranquillità lavorativa. Anche per questo sono sicuro che arriveremo a una rapida e soddisfacente, per tutte le parti in causa, conclusione del confronto”.