
Con l’operazione ‘Uova d’Oro’ non siamo ancora ai titoli di coda. Anche perché bisogna fare i conti con l’esplosione dei ‘Compro Oro’ che hanno riversato sul mercato un notevolissimo quantitativo di metallo giallo che la pur fiorente industria italiana non è stata in grado di assorbire. Ci si è quindi indirizzati su quello svizzero, decisamente più ricettivo, seguendo però due canali: quello ufficiale e quello illegale. La Procura di Como e la Guardia di finanza di Ponte Chiasso sono infatti impegnate in un’altra indagine che presenta molte analogie con l’operazione ‘Uova d’oro'. Denominazione quasi scontata, considerato il sequestro di 110 chili di metallo giallo il giorno di Pasqua, trovati su un’autovettura in cui abbondavano uova di cioccolato e colombe. Quest’altra inchiesta prende spunto dal sequestro di inizio giugno 2012 di 50 chili di oro. Il ‘tesoro’ era nascosto in un ingegnoso doppio fondo ricavato sotto i sedili posteriori di una Mercedes Classe A alla cui guida c’era un 53enne commerciante di Viggiù. Sull’autovettura, fermata alla periferia di Como, c’era anche la figlia 20enne. Un controllo per nulla casuale, come spesso succede i queste occasioni: padre e figlia erano infatti attesi al varco. Gli accertamenti hanno consentito di appurare che l’oro, in verghe anonime, doveva passare il confine. Le analisi effettuate su un campione del metallo da parte degli esperti della Gdf avevano confermato che si trattava di oro superiore ai 18 carati. Metallo giallo che proveniente dal mercato nero – soprattutto quello dei ‘Compro Oro’ – in Ticino sarebbe stato trasformato il lingotti destinati al risparmio. Quello del giugno 2012 non è l’unico sequestro dell’indagine ancora aperta. Trapela infatti dagli ambienti giudiziari comaschi che numerosi altri sequestri si sono succeduti nel tempo, sino allo scorso mese di dicembre. Un filone che, pur presentando parecchie analogie, non avrebbe collegamenti con l'operazione ‘Uova d'Oro’, della quale con il passare delle ore emergono nuovi particolari. Come il sequestro, nel dicembre 2013, di 10 chili di oro a carico di un 60enne di Mendrisio che figura tra i 13 denunciati. Elenco che comprende anche un 60enne comasco, residente a Novazzano, e un 55enne di Albiolo, trovato in possesso di 160mila euro. C'è infine un 65enne di Valenza, coinvolto in un’altra inchiesta su un traffico illecito d’oro e valuta.