Luganese

Moltiplicatore su di tre punti, quasi tutti d'accordo

Preventivo 2026, due rapporti della Gestione. La Sinistra contesta il contratto di locazione già siglato tra la Città e l'Fc Lugano per l'Arena sportiva

In sintesi:
  • Michele Codella, Avanti Ticino&Lavoro: ‘il superamento della spesa corrente della fatidica soglia del mezzo miliardo’.
  • Sul futuro stadio, Nina Pusterla e Jasmine Altin sottolineano che ‘il saldo dei maggiori oneri annuali a carico Città ammonta poco meno di 5,3 milioni di franchi’,
Lo stadio è quasi concluso
(Ti-Press)
16 dicembre 2025
|

Sono scaturiti due rapporti dalla Commissione della gestione di Lugano sul Preventivo 2026 di Lugano. Il documento finanziario, che indica un disavanzo d’esercizio di 4,2 milioni di franchi, tuttavia, dovrebbe essere approvato senza troppi problemi. Il dibattito e la discussione sicuramente ci saranno lunedì 22 dicembre nella seduta di Consiglio comunale, che sarà chiamato ad approvare anche il contratto di locazione dell'Arena Sportiva del Polo sportivo e degli eventi (Pse) con la società Fc Lugano. Anche quest'ultimo messaggio non mancherà di suscitare dibattito, soprattutto per le critiche della Sinistra.

‘Occorrono riforme più profonde’

Ma andiamo con ordine. Il Preventivo 2026 di Lugano ha raccolto l’adesione di Lega, Plr, Centro e Udc (anche se con riserva). Dal canto suo, la capogruppo Plr Natalia Ferrara, relatrice del rapporto di maggioranza della Gestione (assieme Lorenzo Beretta Piccoli e Lukas Bernasconi) esprime soddisfazione per «l’intesa ragionevole raggiunta con Lega e Centro». Meglio dell’anno scorso, quindi, quando il Plr non aveva votato il Preventivo? «Abbiamo firmato perché si è arrivati a costruire un percorso condiviso fra Consiglio comunale e Municipio. Abbiamo raggiunto una larga intesa non solo per approvare il Preventivo, ma anche per la revisione dei compiti. Vogliamo evitare che si crei a Lugano una situazione come quella in governo, con un esecutivo che di fatto non decide. Il Municipio ha invece iniziato a fissare delle priorità. Per noi non è ancora abbastanza, ma è già un inizio, per questo sosteniamo i conti», risponde Ferrara. L’Udc che è rappresentato in Municipio con il titolare del Dicastero consulenza e gestione, invece, ha firmato con riserva, per quale motivo? «Condividiamo tutto il rapporto di maggioranza della Gestione. L’unica riserva è dettata dall’aumento del moltiplicatore. Come ribadiamo da anni, prima di aumentarlo (nel Preventivo 2026 di tre punti dal 77 all'80% per le persone fisiche al 80% e dal 82 all’85% per le persone giuridiche), bisogna revisionare la spesa dell’Amministrazione. Il primo passo importante che dimostra la concreta volontà di andare in questa direzione è stato compiuto con i dieci milioni di risparmi. Però, occorrono riforme più profonde», spiega la capogruppo Raide Bassi.

Mandato esterno per rivedere la spesa

I conti non tornano per Avanti Ticino&Lavoro, il cui rappresentante nella Gestione Michele Codella ha presentato un rapporto di minoranza. Un rapporto in cui si mette in evidenza “il superamento della spesa corrente della fatidica soglia del mezzo miliardo e precisamente di poco più di 501 milioni di franchi. Questa evoluzione dei costi, non tiene in considerazione dell’aggravio dovuto all’esito delle votazioni del 28 settembre e dei crediti votati per investimenti per un totale di circa 874 milioni di franchi”. Pertanto, Codella chiede “un sacrificio da parte di tutti, sia al Comune tramite una revisione della spesa (da affidare a un mandato esterno, come richiesto con una mozione lo scorso anno), sia alle aziende partecipate con uno stacco di un dividendo straordinario, sia alle persone giuridiche con un aumento d’imposta del 3% - in quanto nel recente passato hanno beneficiato di una riduzione d’imposta sull’utile - e sia al cittadino con un leggero aumento dell’1% del moltiplicatore d’imposta”. Sì, perché nel 2026 il debito pubblico ammonterà a 1,233 miliardi, e senza risultati d’esercizio positivi difficilmente potrà diminuire nonostante il piano di rivalorizzazione previsto”. Codella scrive: “Fa piacere che il Municipio abbia messo in atto le prime misure di risparmio di circa 10 milioni di franchi auspicate dal Consiglio comunale, anche se come espressamente richieste queste non avrebbero dovuto toccare la socialità e l’istruzione, ambiti che purtroppo hanno subito tagli per circa due milioni di franchi”.

Bene il contratto con l’Fc Lugano, anzi no

Se per il rapporto di maggioranza 400’000 franchi all’anno per la locazione del futuro stadio bastano e sono in linea con la realtà di altre città svizzere, non la pensano allo stesso modo la capogruppo della Sinistra (che non ha firmato il rapporto sul Preventivo 2026) Nina Pusterla e dalla corelatrice e collega di partito Jasmine Altin. Il contratto tra la Città e l’Fc Sa non è stato discusso in Consiglio comunale, ma è giunto al Legislativo solo per l’approvazione formale. Questo non va bene per Pusterla e Altin, perché sarebbe stato meglio discuterne, scrivono, “negli stessi mesi in cui il Municipio ha implementato le prime misure di risparmio, presentato il piano delle cosiddette rivalorizzazioni e il nuovo Piano finanziario, con investimenti bloccati per i prossimi anni”. Invece, per la maggioranza questo aspetto non rappresenta un problema. Le consigliere comunali della Sinistra mettono in evidenza che “il saldo dei maggiori oneri annuali a carico Città ammonta poco meno di 5,3 milioni di franchi” Il rapporto della maggioranza sottolinea che “la presa a carico dei costi di manutenzione da parte della società ha un impatto rilevante anche sul fabbisogno annuo della Città che diminuisce di oltre 1,5 milioni di franchi all’anno rispetto a quanto prospettato nel messaggio precedente”. La Sinistra insiste: “Secondo gli approfondimenti commissionali, il fabbisogno supplementare annuo del progetto Pse sarà di 15,2 milioni di franchi, il che equivale a 4,6 punti di moltiplicatore d’imposta. Ne consegue che 5,3 milioni di franchi dovranno essere recuperati tagliando costi e prestazioni di altri settori. Ciò è in contrasto con quanto dichiarato dal Municipio, il quale ha sempre sostenuto che l’aumento di 3 punti di moltiplicatore sarebbe andato a coprire il fabbisogno derivante dalla messa in esercizio del Pse”. La maggioranza evidenzia che con il riscatto la riduzione complessiva degli oneri finanziari è quantificabile in circa 25/26 milioni di franchi sull’intero periodo considerato, mentre la Sinistra ricorda che il Municipio, prima del voto sul referendum sul Pse, escludeva il riscatto “proprio per le conseguenze negative che avrebbe implicato e che si stanno di fatto avverando ora, ovvero il blocco di investimenti utili per la cittadinanza nei prossimi 8 anni e la vendita di beni immobili per centinaia di milioni”.