Luganese

Il Gruppo Udc: ‘Si ritiri il rapporto sul Tram-Treno’

I democentristi sollevano dubbi sull'anticipo di due misure previste nella Fase 2 e sul possibile aumento dei costi che ne deriverebbe

Il rendering del progetto
(Rttl SA)
10 dicembre 2025
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Il Gruppo Udc tira il freno. “Il Legislativo cantonale non può essere posto nella condizione di approvare un credito supplementare di 87’390’000 milioni di franchi in assenza della certezza che gli obiettivi dichiarati siano effettivamente raggiungibili o che non siano necessari ulteriori investimenti aggiuntivi”. A pochi giorni dal voto in Gran Consiglio sul sorpasso di spesa della fase prioritaria del Tram-Treno il partito democentrista, attraverso una lettera – primo firmatario Sergio Morisoli – indirizzata alla Commissione della gestione e delle finanze del Gran Consiglio, chiede il ritiro del rapporto e il rinvio della trattanda. A far emergere importanti criticità e legittimi dubbi sarebbe l’anticipo, annunciato ieri su ‘laRegione’ di due misure in particolare previste con la Fase 2 del progetto: l’allungamento della rete ferrotranviaria fino al Campo Marzio, per sgravare il terminale di Lugano centro e il raddoppio dei binari in alcune tratte della Bioggio-Ponte Tresa, per permettere passaggi più frequenti dei treni. Misure che evidentemente, qualora si verificasse la loro effettiva necessità, potrebbero portare a maggiori costi.

Visto che l’importo globale dell'investimento raggiunge i 766 milioni di franchi, per l’Udc urge la necessità di chiarire, prima della votazione, se il credito suppletorio attuale sia realmente sufficiente per garantire il raggiungimento integrale degli obiettivi della Fase 1. Pertanto, alla Gestione viene chiesto di ritirare il proprio rapporto sul messaggio. Ciò consentirà, scrivono, di effettuare gli approfondimenti tecnici necessari e se saranno necessari ulteriori investimenti.

Prolungamenti e raddoppi

Attualmente, secondo il messaggio del Consiglio di Stato (CdS) licenziato a settembre, è previsto che la cadenza del Tram-Treno durante gli orari di punta al mattino e al tardo pomeriggio, all’inizio e alla fine della giornata lavorativa, sia ogni dieci minuti sulle due assi Ponte Tresa-Lugano e Manno-Lugano. Non viaggiando in contemporanea, significherebbe una cadenza ogni 5 minuti sulla tratta comune Lugano-Bioggio. Sembrerebbe però che questo possa non essere abbastanza per servire tutta l’utenza, che nel 2035 dovrebbe oscillare tra i 14’000 e i 17’500 passeggeri quotidiani, più del doppio rispetto a una decina di anni fa. Tenendo conto di un’importante differenza rispetto a oggi: il Tram-Treno in città non potrà circolare in doppia composizione. Da qui la richiesta di saperne di più e già un’eventuale soluzione: anticipare delle misure previste durante la Fase 2 dell’opera – quella che dovrebbe portare il tram-treno a Cornaredo per capirci, ma che è ancora in fase embrionale – alla Fase 1. Le misure sarebbero quelle anticipate: prolungare la rete fino al Campo Marzio e raddoppiare i binari in alcune tratte della Bioggio-Ponte Tresa.

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