Luganese

Superamento costi tram-treno, firmato il rapporto

Sì della Gestione al messaggio, che porta il totale dell’opera a 766 milioni. Chieste misure per evitare altri sorpassi: incontri regolari e supervisioni

Come apparirà la fermata Cappuccine, all’imbocco di via Peri in centro a Lugano
(Rttl Sa)
2 dicembre 2025
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Prossima fermata: approvazione. Si avvia verso il semaforo verde del Gran Consiglio il messaggio governativo contenente la richiesta di credito per il forte superamento di costi della Rete tram-treno del Luganese (Rttl). La Commissione gestione e finanze ha infatti firmato il rapporto favorevole, sottolineando l’importanza dell’opera – che costerà ora in totale quasi 766 milioni di franchi, rispetto ai 490 dell’autunno 2024 – e il ribadito sostegno della Confederazione, che da sola ne finanzierà oltre 500 milioni. I commissari hanno tuttavia ottenuto di essere informati annualmente dal Dipartimento del territorio (Dt) sull’evoluzione del progetto, per evitare di ritrovarsi di nuovo inaspettatamente nella stessa situazione, lamentando la carenza di un’informazione diretta e trasparente.

Il grosso sorpasso è stato anticipato lo scorso marzo da ‘laRegione’, e la cifra è stata precisata poi a settembre quando è stato licenziato il messaggio. Nel frattempo, è stato cercato e ottenuto il sostegno di Berna, che per la Rttl è fondamentale. Lo ha anticipato a giugno il Consiglio federale rispondendo a un atto parlamentare del consigliere nazionale Piero Marchesi (Udc), concretizzato poi nella convenzione di attuazione firmata durante l’estate dalle parti. Compresi il Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (Datec), l’Ufficio federale dei trasporti (Uft) e la Rttl Sa, con l’impegno a rispettare i costi aggiornati salvo imprevisti di rilievo in corso d’opera. Quest’ultima è la società creata nel 2023 su esplicita richiesta dell’Uft – diretta dall’ingegner Alberto Del Col e presieduta dall’ex granconsigliera Sabrina Aldi –, fondata per gestire i lavori. Secondo la Legge federale sulle ferrovie, committente di un’opera di questo tipo deve essere un’impresa ferroviaria o una società costituita ad hoc, e non il Cantone (come era il caso).

Ancora pendenti cinque ricorsi

Siccome la Ferrovie Luganesi Sa (Flp) non ha le competenze adeguate per farlo, analogamente a quanto accaduto a suo tempo tra Ffs e AlpTransit, è nata la Rttl Sa, detenuta al 100% dalla Flp. In tal modo è stata stipulata la convenzione di attuazione che permette al tram-treno di ottenere i finanziamenti nell’ambito dei programmi di sviluppo strategico dell’infrastruttura ferroviaria (Prossif), che fa la parte del leone nella torta della copertura dei costi. Proprio il necessario cambiamento di governance, tuttavia, è uno dei motivi addotti dal Dt per giustificare il sorpasso. Non solo ovviamente. Ad aver contribuito al superamento hanno concorso in larga parte le quasi 130 opposizioni presentate alla pubblicazione del progetto nel 2018. Per aumentare il consenso, il Dt ha quindi intrapreso un lungo lavoro di dialogo e discussione con gli opponenti, rivedendo e adattando ampiamente il progetto per renderlo meno impattante soprattutto dal profilo espropriativo.

«Va dato atto al Dt, con il supporto di Flp – sottolinea Natalia Ferrara (Plr), relatrice con Fiorenzo Dadò (Centro) del rapporto –, che è riuscito a ottenere il ritiro o la conciliazione della maggior parte delle pretese, grazie a un centinaio circa di incontri». Non è stato trovato un accordo solo su 13 opposizioni, che sono state rinviate all’Uft. Quest’ultimo, nel marzo del 2023 ha poi emanato la Decisione di approvazione dei piani, contro la quale dei privati hanno inoltrato cinque ricorsi al Tribunale amministrativo federale, dove sono tutt’oggi pendenti. Una risoluzione è attesa entro la metà del 2026, ma non è detto che non si vada poi al Tribunale federale. E proprio questi ricorsi rappresentano un’incognita per la realizzazione dell’opera, autorizzata da Berna ma in attesa del termine dell’iter giudiziario. A oggi, lo ricordiamo, la messa in esercizio della cosiddetta tappa prioritaria del tram-treno è prevista per il 2035.

Assegnati diversi mandati di progettazione

Come sottolinea il rapporto, nel frattempo la Rttl Sa non sta con le mani in mano e anzi ha aggiudicato diversi mandati di progettazione. Tra questi, i due più importanti sono stati assegnati a: consorzio Crespera 2035 (capofila: Project Partners Ltd Consulting Engineers di Montagnola) per progettare tracciato e opere all’aperto per 6,1 milioni su una decina di anni; e consorzio Tram Ticino (capofila: Arx Group Sa di Lugano) per progettare la galleria di Breganzona per 9,8 milioni nei prossimi dieci anni.

Il rapporto è stato firmato dai commissari di tutti i gruppi rappresentati, pertanto salvo sorprese l’approvazione non è in dubbio. Delle riserve, a causa dell’entità del costo – ricordiamo che la richiesta di credito è di 87,4 milioni netti e 262,5 lordi –, sono state formulate solo dall’Udc. Ferrara e Dadò, pur elogiando il lavoro dipartimentale, non hanno risparmiato neanche qualche critica. Partendo dall’audizione, svoltasi lo scorso 18 novembre, con una delegazione del Consiglio di Stato. Durante quest’ultima, è stato ribadito che non c’è margine per ulteriori modifiche così come richiesto da alcune associazioni del territorio perché questo comporterebbe costi e tempi in più e il progetto attuale è stato già approvato da Berna. E d’altra parte, di modifiche in corso d’opera – che hanno contributo al sorpasso, ma non si sa di quanto – ci sono già state: il nuovo tracciato all’uscita della galleria verso Lugano centro con la fermata Cappuccine; la riorganizzazione della stazione sotterranea di Lugano; i due nuovi sottopassi tra Bioggio e Manno; un parcheggio interrato a Cavezzolo (Bioggio) e un park&ride aggiuntivo interrato al nodo intermodale e finale di Suglio (Manno).

La commissione verrà informata annualmente

E se da un lato la Gestione ha rimproverato al CdS che sarebbe stata «opportuna un’informazione diretta e trasparente» quando è stato confermato il sorpasso, dall’altro ha chiesto garanzie che questo non riaccada. Il governo ha così acconsentito a informare la commissione «almeno una volta all’anno, sull’andamento di questo importante progetto: tempistiche, criticità, costi effettivi, scostamenti» spiega Ferrara. Non solo: sono previsti almeno tre incontri all’anno con la Rttl Sa – che è tenuta a una rendicontazione semestrale alla Confederazione – e altrettanti anche alla presenza dell’Uft. E quest’ultimo, ha la facoltà di chiedere misure di rientro in caso di sorpasso. Problematiche geologiche o altri imprevisti a parte, dovrebbe bastare per evitare ulteriori brutte sorprese.

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