Luganese

Medie di Viganello e Palestina, il Municipio di Lugano spieghi

Perché i docenti non si devono esprimere pubblicamente su questioni di società come la palese violazione del diritto umanitario internazionale a Gaza?

Il Plenum docenti dell’istituto di Viganello è stato criticato dall’Esecutivo di Lugano
(Ti-Press)
31 ottobre 2025
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“Davvero il Municipio, al di là delle differenze formali, ritiene fondamentalmente diversi lo spirito e gli intendimenti che hanno ispirato la sua posizione pubblica in maggio e quella dei docenti di Viganello?”: questa è la prima domanda dell’interrogazione interpartitica presentata da alcuni consiglieri comunali (primo firmatario Danilo Baratti, Verdi di Lugano) su quello che ha assunto le dimensioni di un caso, anche se stiamo parlando di una lettera aperta scritta dal Plenum dei docenti della Scuola media di Viganello, che ha dato voce alla propria “indignazione” per quanto sta subendo il popolo palestinese. Una lettera risalente all’11 settembre indirizzata al Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (Decs), con copia alla Città di Lugano.

Però, l’Esecutivo cittadino ha ritenuto di prendere posizione considerando la comunicazione dei docenti di Viganello “fuori luogo nell’ambito delle attività scolastiche”. Una presa di posizione molto criticata. Il Collegio cantonale degli esperti e delle esperte della scuola dell’obbligo ha espresso viva preoccupazione per lo stato di salute della democrazia e dei diritti umani sostenendo che la lettera aperta è – nella situazione internazionale attuale in Palestina – assolutamente sensata e legittima sul piano etico e civile, ma anche dovuta da parte dei docenti, siccome proprio indicato dalla Legge sulla scuola. Muovono anche da queste considerazioni le domande formulate nell’atto parlamentare che chiede perché il Municipio ritiene che i collegi dei docenti non si debbano esprimere pubblicamente su fondamentali questioni di società come la palese, ripetuta, abnorme violazione del diritto umanitario internazionale che si è vista (e ancora si vede) nella striscia di Gaza. Perciò viene chiesto se il Municipio resta convinto che la sua lettera sia stata – politicamente, culturalmente, istituzionalmente – opportuna.

Sul tema segnaliamo lo scritto del plenum del Centro Professionale Commerciale (Cpc) di Lugano, in linea con il plenum dei docenti delle Scuole Medie di Viganello, che chiede“ l’invio di aiuti umanitari verso i territori palestinesi e la pressione sul governo di Israele affinché riapra i corridoi umanitari; il riconoscimento dello stato di Palestina da parte della Confederazione Svizzera; una chiara e decisa condanna da parte del governo svizzero nei confronti delle politiche genocidarie di Israele in Palestina; l’adozione di sanzioni, anche economiche, da parte della Svizzera verso lo stato di Israele”. Dal canto suo, anche il Collegio docenti della Scuola cantonale di Commercio di Bellinzona, ricorda che “la scuola pubblica, come sancito dall’articolo 2 della Legge della scuola del Canton Ticino, ha una missione educativa chiara e inequivocabile: formare cittadine e cittadini critici, responsabili e rispettosi dei diritti umani e della convivenza democratica. Non può quindi essere neutrale di fronte a valori fondamentali come giustizia, pace e dignità umana. Affrontare eventi contemporanei significa educare al pensiero critico e alla coscienza civile”.

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