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L'ex avvocato ha ragione ma solo sulle condizioni di detenzione

Il Tribunale federale ha confermato la condanna dell'uomo per ripetuta truffa, falsità in documenti e inganno nei confronti delle autorità

La Corte di appello e di revisione penale è chiamata a chinarsi di nuovo sul caso
(Ti-Press)
20 marzo 2025
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Il Tribunale federale (Tf) ha accolto il ricorso dell’ex avvocato di Paradiso, che venne condannato in prima istanza a tre anni e mezzo di reclusione e all’espulsione dalla Svizzera per 8 nel giugno del 2022, unicamente per le criticate condizioni di detenzione. Solo su questo punto, i giudici di Mon Répos hanno deciso di annullare la sentenza pronunciata il 30 marzo dell’anno successivo dalla Corte di appello e di revisione penale (Carp), alla quale è stata rinviata la questione affinché si pronunci nel merito, procedendo a stabilire i fatti e a valutare il rispetto delle garanzie convenzionali in materia di condizioni di detenzione. Non sono stati eseguiti i necessari accertamenti sulle reali condizioni di detenzione del ricorrente e alla relativa durata per poter esprimersi sulla loro conformità. L’uomo era stato posto in carcerazione di sicurezza dopo la prima condanna fino al 5 settembre 2022, poi, però, è rimasto in prigione fino al 21 ottobre.

Tutte le altre contestazioni sollevate dall’ex avvocato sono state respinte dal Tf, che di conseguenza ha confermato la condanna del ricorrente per titolo di ripetuta truffa, in parte per mestiere, di ripetuta falsità in documenti, di ripetuto conseguimento fraudolento di una falsa attestazione e di ripetuto inganno nei confronti delle autorità. Allo stesso modo, i giudici di Losanna hanno pure confermato la misura dell’espulsione dalla Svizzera e la condanna al pagamento dei risarcimenti a favore degli accusatori privati, nonché la ripartizione delle spese e tasse di giudizio della sede cantonale. Nella misura in cui l’accoglimento del ricorso concerne la violazione del diritto di essere sentito e non pregiudica la sostanza dell’esito della causa, si legge nella sentenza pubblicata sul sito online del Tribunale federale, l’incarto sarà rinviato alla Carp “senza previamente ordinare uno scambio di scritti”.

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