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Passi avanti per il comparto scolastico Lugano Centro

La Gestione firma il rapporto. Adesso il messaggio da 6,5 milioni per la progettazione delle opere dovrà approdare in Gran Consiglio

Il progetto Lieber Meister, vincitore del concorso di progettazione
11 marzo 2025
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Luce verde in Gestione al rapporto sul messaggio per la progettazione del comparto scolastico di Lugano centro. Ovvero: scuole medie Lugano 1, palestre, mensa e aula magna. Come ci conferma la relatrice Natalia Ferrara (Plr), tutti i commissari hanno firmato, sebbene alcuni con riserva. «Sono contenta, ultimamente quando si tratta di crediti non si sa mai (sorride, ndr)».

Il progetto, un investimento stimato in quasi 100 milioni di franchi ricorda Ferrara, è molto importante perché intende ristrutturare edifici storici già esistenti, in parte ampliandoli. «Ci sarà una palestra tripla, che oggi Lugano non ha, ma soprattutto una sede di scuola media adeguata alle esigenze moderne (e dimensionata, con sguardo a lungo termine, per sedici sezioni, ndr). È un progetto complicato, a incastro, con il Museo di storia naturale che deve essere spostato a Locarno e la piscina nuova che deve essere costruita a Trevano, e poi tutti gli spostamenti degli allievi. Da parte del Decs è stato fatto un grande lavoro organizzativo, speriamo ora che non ci siano ritardi».

Due fondamentalmente gli aspetti sui quali la Commissione ha voluto porre l’accento. A cominciare dal tema dei parcheggi. «È un comparto scolastico, ma ci siamo posti anche il tema dell’uso extrascolastico, che tra aula magna e palestra tripla sarà importante, soprattutto alla sera e durante il finesettimana. Ci siamo chiesti se questi 46 parcheggi previsti saranno sufficienti o meno. Abbiamo chiesto di approfondire questo tema, che andrà discusso con la Città più che con il Cantone». Lì vicino però ci sono l’autosilo del Palacongressi e soprattutto il parcheggio del Campo Marzio, non basta? «Sì, vero, bisogna però capire anche quale sarà l’effettiva destinazione del Campo Marzio, se davvero si farà il Polo congressuale, con quali tempistiche e con quanti parcheggi. Le incognite sono numerose».

E a proposito di incognite, ci sono quelle legate ai costi. «È uno dei motivi per i quali il rapporto ci ha messo un po’ a uscire dalla Commissione – spiega Ferrara –. Di recente abbiamo trattato diversi oggetti che hanno cambiato in maniera sostanziale il loro costo iniziale, come ad esempio il Centro professionale del tessile a Chiasso. Per questo c’è prudenza. Ben vengano gli investimenti in queste opere che sono necessarie, allo stesso tempo deve esserci un’attenzione ai costi affinché non si discostino troppo tra le fasi di progettazione e di realizzazione». L’ultima parola ora spetterà al Gran Consiglio.

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