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Casinò di Campione, le mance superano i due milioni di euro

Come previsto nel 2023, dopo la trattativa, i dipendenti della casa da gioco ne ricevono la metà, il resto viene incassato dalla società di gestione

Una veduta notturna della casa da gioco campionese
(Ti-Press)
2 febbraio 2025
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Un “tesoretto” (oltre due milioni di euro) per i 170 dipendenti del Casinò di Campione d’Italia che, ricordiamo, per consentire la riapertura della casa da gioco, hanno accettato una drastica riduzione degli stipendi rispetto a quelli che percepivano prima della traumatica chiusura della casa da gioco (estate 2018, anno in cui gli occupati erano 490). Un “tesoretto” che deriva dalle mance lasciate dai giocatori vincenti ai tavoli verdi (la regina dei casinò, cioè la roulette, anche se decadente, in quanto da anni sono le slot machine a garantire gli incassi più consistenti). Ai dipendenti della casa da gioco dell’enclave va il 50% delle mance, l’altra metà resta alla società di gestione del casinò. Così come previsto del contratto di lavoro, sottoscritto dalle parti al momento della riapertura della casa da gioco (26 gennaio 2022). La ripartizione delle mance destinate ai dipendenti non è sulla base di quote identiche per tutti, ma sulla scorta di cinque percentuali. A beneficiarne maggiormente sono gli addetti ai tavoli verdi che ritenevano di essere gli unici destinatari delle mance. Alle cinque percentuali, nel 2023, si era arrivati dopo una lunga trattativa.