Una decisione dettata da motivi politici, in quanto il Comune vuole riconoscere importanza alle aziende presenti sul suo territorio
Il Municipio di Tresa vuole che il moltiplicatore d’imposta rimanga all’85%, sia per le persone fisiche sia per quelle giuridiche. Una volontà dettata da motivi politici, si legge nel messaggio municipale che accompagna il Preventivo 2025, in quanto “si vuole porre l’accento sull’importanza delle aziende per il nostro Comune e creare la possibilità di interagire con le stesse”. Pur con un disavanzo d’esercizio di quasi 624mila franchi, la situazione finanziaria di Tresa appare solida. Da un lato, le spese effettive ammontano a poco più di 15,3 milioni di franchi, ossia 633’836 in meno rispetto al Preventivo precedente. Dall’altro, sono quasi 7,2 i milioni di entrate effettive, vale a dire un aumento di circa 280mila franchi in confronto ai conti 2024. Ne consegue un fabbisogno di poco superiore agli 8 milioni, con un aumento di quasi 354mila franchi rispetto al 2024. Per contro, l’onere netto degli investimenti è stimato in calo rispetto al 2024: 3,6 milioni circa invece dei quasi 4,4 che erano stati previsti per l’anno corrente.
“L’introito che si prospetta di incassare con la realizzazione dei beni dell’eredità Marcoli – precisa l’esecutivo – non sono mai stati contemplati nei piani finanziari, tantomeno nei preventivi, ma fornisce una certa sicurezza nel medio termine il capitale proprio del Comune verrà rinvigorito notevolmente”. Tra gli investimenti previsti: il proseguimento della riorganizzazione degli archivi comunali di Sessa, Ponte Tresa e Monteggio; il concorso di progettazione per la ristrutturazione del Centro Lüsc Croglio. Sono previsti investimenti anche per la ristrutturazione di scuole elementari e asilo nido a Ponte Tresa e per la moderazione del traffico in via San Bernardino, sempre a Ponte Tresa.
Ora toccherà al Consiglio comunale esprimersi sul Preventivo, lunedì prossimo.
Se sul confine sono chiari sul moltiplicatore, nel comune di Agno la situazione non è ancora totalmente definita. Le persone – sia giuridiche che fisiche – dovranno infatti attendere i prossimi mesi per capire quanto dovranno pagare in imposte comunali. Questa scelta dell’Esecutivo, per la Commissione della gestione (Cdg), rende il documento stilato “monco”, poiché “la decisione sul moltiplicatore è infatti anche un indicatore importante per la strategia di gestione comunale che si intende attuare”. La Cdg fatica “a digerire la richiesta di un Preventivo (deficitario) e della relativa autorizzazione di spesa da parte del Municipio, procrastinando la decisione sul moltiplicatore alla prossima primavera”.
Per l’Esecutivo, questa scelta è in parte dovuta alle misure cantonali relative alla riforma fiscale in quanto l’aliquota cantonale per le persone giuridiche passerà dall’8 al 5,5%. “L’evoluzione delle imposte è stata finora positiva per le casse comunali, mentre gli sgravi fiscali previsti sul gettito delle persone giuridiche avranno un effetto più contenuto”. L’Esecutivo ha dunque scelto di rinviare la decisione e di redigere un messaggio municipale separato, che andrà presentato al Consiglio comunale entro il prossimo 31 maggio – limite massimo per legge – nel quale verrà indicato come coprire il fabbisogno previsto per quest’anno di 12,766 milioni di franchi. In previsione di tale documento, l’Esecutivo sottolinea che “l’aumento dei contribuenti con redditi superiori alla media ci permette di effettuare valutazioni più ottimistiche”. D’altro canto, per il gettito delle persone giuridiche “si registrerà una perdita di circa il 25%”. Se il Comune dovesse mantenere invariati i moltiplicatori e mantenere lo status quo, si prevede per il 2025 un disavanzo di 679mila franchi.