L'ingegner Giampaolo Mameli condurrà la Divisione Servizi generali, Claudio Forrer guiderà la Divisione transizione energetica dell'azienda luganese
Entrano in scena due volti nuovi tra i vertici delle Aziende industriali di Lugano Sa (Ail). È la stessa azienda, che si presenta come “il più importante distributore e fornitore di elettricità, gas naturale, energia termica e acqua potabile del Ticino”, ad annunciare la nomina a direttori degli ingegneri Giampaolo Mameli e Claudio Forrer. Mameli condurrà la Divisione Servizi generali, mentre Forrer guiderà la Divisione transizione energetica. Le Ail hanno aggiornato la situazione dopo la precedente nota diffusa a metà dello scorso mese di ottobre, quando ha informato di aver “messo a punto una nuova organizzazione mirata a migliorare l’efficienza e la struttura della Società per affrontare al meglio quello che riserva il futuro”.
Le due nomine rientrano nell’ambito della riorganizzazione societaria, spiega alla ‘Regione’ Angelo Bernasconi, presidente della direzione generale di Ail Sa (e consigliere comunale di Lugano per il Centro), che è stata allargata da tre a sette membri: «Tutto nasce dall’aggiornamento della strategia che ha fatto il consiglio di amministrazione. Un aggiornamento che tiene conto degli sviluppi in atto nel mondo dell’energia e delle sfide che attendono tutti gli attori di questo settore, comprese le Ail. C’è tutto il discorso della transizione energetica, che impone il passaggio verso un approvvigionamento da fonti rinnovabili». Quali sono le implicazioni di questi cambiamenti? «A titolo di paragone, per Ail, azienda storicamente più legata all’hardware (trasformatori, cabine, cavi, tubi), diventerà sempre più rilevante concentrarsi sul software, ossia i servizi – risponde Bernasconi –. Nell’ambito della transizione energetica il ruolo del software sta assumendo sempre più rilievo». Rispetto, invece all'infrastruttura cosa prevedete? «Le attività di manutenzione verranno mantenute. In sostanza, bisognerà anche rinnovare l’hardware (per esempio, il teleriscaldamento) quale risposta alla progressiva riduzione della quantità di gas di origine fossile che viene distribuita – chiarisce il presidente della direzione generale –. Questo vuole dire sostituire le condotte, una parte delle quali sono state ammortizzate, un’altra parte non ancora, in maniera intelligente, tenendo conto degli aspetti economici».
Il quadro e le linee guida all’interno delle quali operare sono dettate dalla Confederazione, nella strategia energetica 2050, e dal Piano energetico e climatico cantonale. Non sarà un’operazione facile: «L’organizzazione precedente di Ail ha funzionato bene negli anni passati, con l’attività un po’ più tradizionale. Nel nuovo contesto, abbiamo voluto dare più indipendenza e dinamismo alla questione della transizione energetica ed è stata creata la nuova divisione ‘Transizione energetica rete termica’. Abbiamo invertito anche le priorità e a portare avanti questo discorso sarà Claudio Forrer», precisa Bernasconi. Quanto costeranno tutti questi cambiamenti? «L’investimento totale stimato sull’arco dei prossimi 25 anni supera il mezzo miliardo di franchi, ossia circa 20 milioni all’anno – conferma il presidente della direzione generale –. Questo comporterà la rinuncia a investire nel gas. È comunque enorme l’impegno economico per Ail, che già investono circa 45 milioni all’anno. Oltre all’onere finanziario, ci sono gli aspetti legati alla gestione dei progetti, perché non basterà affidare i mandati per realizzare le opere, bisognerà monitorare i lavori. Stesso discorso vale per il settore elettrico. Ecco i motivi per cui è stata allargata la direzione da tre a sette membri». La nuova organizzazione è stata presentata a inizio settembre da Ail Sa (cfr. ‘laRegione’ del 4 settembre), in occasione della presentazione delle tariffe per il 2025.
I due nuovi dirigenti sono volti noti nel settore. Laureatosi al Politecnico di Zurigo, l’ingegner Giampaolo Mameli, dopo essere stato per sette anni direttore delle Aziende Industriali di Mendrisio (Aim), dal 2010 ha assunto la carica di vicedirettore di Ail Sa. Inizialmente si è occupato esclusivamente della rete di distribuzione elettrica, mentre dal 2018 ha guidato la gestione dell’esercizio e la manutenzione delle reti di distribuzione sia per i vettori energetici (elettricità, gas e calore) sia per l’acqua potabile, nonché della logistica. Formatosi anch’esso al Politecnico di Zurigo, l’ingegner Claudio Forrer, ha maturato una pluriennale esperienza di conduzione e coordinamento di progetti nell’ambito della produzione idroelettrica, fotovoltaica e nel campo della cogenerazione all’interno dell’Azienda Elettrica Ticinese (Aet), nella quale, dal 2014 ha ricoperto il ruolo di responsabile del settore elettromeccanico ed elettrotecnico ed è stato responsabile per le installazioni tecniche nel progetto di costruzione della nuova centrale del Lago Ritom.
Questi cambiamenti potrebbero aver contribuito alle divergenze sorte con Andrea Prati, ex Ceo, che, dopo 17 anni, ha lasciato Ail Sa “di comune accordo e con effetto immediato”, come indicato nella nota diffusa lo scorso mese di ottobre. Prati infatti entrò in carica nel giugno del 2007, come presidente del Consiglio di amministrazione (Cda) della società anonima partecipata (al 100% di proprietà della Città di Lugano) al posto dell’allora sindaco Giorgio Giudici e nel 2011 venne nominato presidente della direzione della società. Il divorzio con Prati, ha precisato Ail nella comunicazione precedente, è stato deciso “per il bene della Società, del suo azionista, delle sue collaboratrici e dei suoi collaboratori, nonché delle e dei clienti”.