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Il condominio ‘Mon rêve’ di Bissone rimane un caso svizzero

Nonostante l'edificio sia praticamente attaccato a Campione d'Italia, l'Agenzia del demanio ritiene che sia di competenza ticinese

I campionesi accetteranno il vicino sgradito?
(Ti-Press)
6 agosto 2024
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Il condominio ‘Mon rêve’ la cui costruzione a Bissone – a ridosso del cimitero e del santuario di Santa Maria dei Ghirli di Campione d’Italia – va avanti spedita, anche se in questi giorni i lavori sono sospesi? Nulla da eccepire per l’Agenzia del demanio che, chiamata in causa in questi giorni, ha fatto pervenire le sue valutazioni al Comune dell'enclave. E non poteva essere diversamente, per un motivo semplicissimo: il condominio della discordia, che per alcuni rappresenta un intrigo internazionale, è in territorio svizzero, una (le virgolette sono d'obbligo per evitare equivoci) “banalità”. Bissone, seppure aggrappato a Campione d’Italia, si trova in Ticino, per cui eventuali violazioni di norme sarebbero di competenza delle autorità ticinesi. Una valutazione, quella dell'Agenzia del demanio, che riconduce la vicenda nell'ambito delle norme che regolano l’urbanistica e che nulla hanno a che fare con il fatto che un grosso complesso residenziale – i cui appartamenti avrebbero suscitato l'interesse di molti possibili acquirenti –, laddove prima c'era una villa, non sia il meglio da vedere a due passi da un cimitero e da un santuario, entrambi molto cari ai campionesi.

Il parere dell’Agenzia del demanio conferma che il Comune di Campione d’Italia non aveva strumenti per vietare la costruzione del condominio come sostenuto dal sindaco di Campione d’Italia Roberto Canesi, chiamato in causa dai consiglieri di opposizione Simone Verda e Gianluca Marchesini. Gli stessi che, ricordiamo, nei mesi scorsi avevano sollevato una polemica che ha valicato i confini comunali per diventare un caso nazionale e internazionale, a seguito dell’intervento nel giugno scorso di Carlo Fidanza, recentemente riconfermato europarlamentare di Fratelli d’Italia. Fidanza aveva fatto sapere che una volta tornato a Bruxelles, come poi è stato, si sarebbe fatto carico di interrogare gli uffici competenti e la Commissione europea, al fine di risolvere la questione del confine che vede l“Europa responsabile di una eventuale decisione con uno Stato che non è membro, cioè la Svizzera. Considerati i tempi dell’Ue, se, come e quando a Bruxelles si discuterà del complesso residenziale di Bissone, gli appartamenti potrebbero essere già tutti occupati.

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