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Cittadella della giustizia, investimento ‘imprescindibile’

Il Municipio di Lugano è unanime e invita a votare i crediti di 76 milioni e di 6,44 milioni di franchi il prossimo 9 giugno, per acquisire lo stabile Efg

Una veduta esterna dello stabile Efg
(Ti-Press)
29 maggio 2024
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Un investimento imprescindibile a favore della giustizia e a garanzia del rispetto della legge e dei diritti per tutta la cittadinanza. Ne è convinto all’unanimità il Municipio di Lugano, che ha voluto dare un segnale forte in vista della la votazione cantonale del prossimo 9 giugno relativa al tema del nuovo Palazzo di giustizia, chiamato anche Cittadella della giustizia. L’esecutivo raccomanda alla popolazione di accettare il decreto legislativo del 7 febbraio concernente lo stanziamento di due crediti: il primo di 76 milioni di franchi per acquistare l’edificio ex Banca del Gottardo a Lugano, di proprietà di Efg Bank Sa, e il secondo di 6,44 milioni di franchi per la progettazione della ristrutturazione e l’adeguamento logistico dello stabile.

Una casa degna di questo nome

Il vicesindaco di Lugano Roberto Badaracco ha ribadito la posizione della Città: «La cittadinanza ha bisogno di uno stabile performante e idoneo ad accogliere le istanze del terzo potere (quello giudiziario). È un investimento imprescindibile e giustificato, che nasce dalla necessità, non più procrastinabile, di ristrutturare completamente il vetusto Palazzo di Giustizia, per poter disporre di spazi e strutture sicure, dignitose e consone per migliorare i servizi garantiti ai cittadini. L’attuale sede, realizzata negli anni Sessanta, presenta carenze strutturali e tecnologiche; le sue dimensioni non sono più sufficienti per accogliere le autorità giudiziarie e amministrative, che hanno sede a Lugano». Il municipale Filippo Lombardi, patrizio di Airolo, invece, ha messo in evidenza il carattere cantonale della votazione: «Si tratta di accordare alla giustizia una casa degna di questo nome. Non è una rivendicazione luganese, ma una soluzione sovraregionale. Lugano si è sempre impegnata a favore di opere al di fuori dei propri confini, come il sostegno alle opere autostradale ad Airolo, per le nuove officine di Bellinzona e il recupero delle vecchie e per il Festival di Locarno».

‘Il servizio è molto concreto’

La municipale Karin Valenzano Rossi ha voluto sottolineare il fatto che l’investimento riguarda tutte le cittadine e i cittadini: «La giustizia non è astratta ma è un servizio molto concreto, del quale prima o poi tutti hanno bisogno, perché garantisce la tutela dei diritti e assicura il rispetto delle regole». Dal canto suo, il municipale Raoul Ghisletta ha rimarcato un altro argomento, ossia l’assenza di alternative praticabili e adeguate, per le quali occorrerebbero almeno altri 10 o 15 anni: «È un’operazione virtuosa, perché rappresenta un’occasione di riutilizzo di uno stabile di pregio». Ripiegare su soluzioni transitorie comporterebbe non solo maggiori costi per la collettività, ma anche rinunciare all’unica alternativa valida per realizzare un polo della Giustizia moderno e funzionale, con spazi adeguati e servizi migliori, a beneficio di tutti. In altre parole, l’investimento è ritenuto sostenibile a livello ambientale e sociale, con l’accesso facilitato dalla futura rete tram-treno. L’esecutivo chiede di votare a favore: significherebbe dotarsi di strutture logistiche al passo coi tempi per adeguarsi al processo di digitalizzazione della giustizia in fase di sviluppo a livello federale e cantonale (progetto “Justitia 4.0”), migliorando così l’efficienza e l’accessibilità del sistema giudiziario. Il sindaco Michele Foletti fa parte del comitato trasversale che sostiene l’investimento. Sono favorevoli anche gli altri due municipali Lorenzo Quadri e Marco Chiesa, malgrado l’Udc cantonale si sia schierata contro.

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