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Criticata la mescita per finanziare il villaggio degli Europei

La Città gestirà una casetta a lago, dove c'era il Mojito. Unternährer (GastroLugano) è amareggiato, il vicesindaco Badaracco smorza le polemiche

Il prossimo luglio, l’area assomiglierà a quella di diversi anni fa
(Ti-Press/archivio)
30 aprile 2024
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Ad alcuni viene la nausea solo a sentir parlare di Mojito. Non tanto per il cocktail, piuttosto per la casetta che per anni è stata allestita in riva lago a Lugano, sotto la gestione della Sotell. Una di queste persone è Michele Unternährer, presidente di GastroLugano. A lui è andata di traverso la scelta della Città di posare una casetta proprio nell’area dove sorgeva il Mojito, per circa un mese, in luglio, quando ci saranno le ultime partite degli Europei di calcio. Dal canto suo Roberto Badaracco, vicesindaco di Lugano e titolare del Dicastero cultura, sport ed eventi, smorza la polemica sul nascere.

‘Avrebbero potuto rinunciare’

Unternährer critica questa scelta, proprio perché la mescita verrà gestita dalla Città: «Noi, (esercenti, ndr) abbiamo spese ricorrenti, poi, tutto l’anno, paghiamo la tassa per poter far vedere le partite in diretta ai clienti, che per questi eventi è interessante; mentre pare che se la Città non organizzasse il villaggetto degli Europei, nessuno guarderebbe la televisione». Però, non tornerà il Mojito e non ci saranno le casette per le mescite in estate. Badaracco chiarisce pure che nei prossimi mesi non verrà allestito alcun villaggio simile a quello natalizio. In realtà, gli esercizi pubblici della piazza, togliendo uno spazio equivalente per tavoli e sedie, possono sempre chiedere di organizzare una mescita esterna, all’aperto, non solo in occasione degli Europei di Calcio ma anche per altri eventi. Il problema, spiega il vicesindaco, è che la Divisione eventi della Città non dispone delle risorse necessarie per allestire il villaggio degli Europei di calcio, come è stato proposto, nelle ultime edizioni, in piazza Manzoni, anche durante i Mondiali. Come rimediare? Il Municipio ha individuato una soluzione di compromesso.

Farne a meno? ‘Sarebbe stato scorretto’

«Avremmo potuto rinunciare e non organizzare nulla – afferma Badaracco –. Tuttavia, non ci è sembrato corretto nei confronti della cittadinanza, proprio perché lo abbiamo sempre proposto ed è stato apprezzato e ritenuto interessante anche per il movimento di persone che genera a beneficio di tutti, compresi gli esercizi pubblici. Per questo abbiamo valutato l’opzione di assegnare le casette agli esercenti, ma il costo di tutta l’infrastruttura (circa 200’000 franchi) e il periodo relativamente contenuto (solo un mese) avrebbero comportato richieste troppo onerose da sottoporre agli esercenti. Perciò abbiamo rinunciato e proprio per non esagerare abbiamo deciso di proporre una prima mescita in piazza Manzoni, per un mese, dal 15 giugno. Poi a inizio luglio ne apriremo un’altra, per tutto il mese in cui si svolgeranno gli eventi, con il raduno delle Harley, l’Estival, il Blues to Bop e il LongLake, ma solo per coprire i costi dell’organizzazione del villaggio degli Europei». Il vicesindaco non condivide la critica relativa alla concorrenza sleale da parte dell’ente pubblico. D’altro canto, il presidente di GastroLugano sottolinea che, però, «la Città allestisce due casette di mescite per finanziare l’infrastruttura. In questo modo, ci portano via clienti e proprio ai locali pubblici che sono attivi tutto l’anno». Unternährer non nasconde la sua amarezza: «Dopo tutti gli anni passati in cui abbiamo criticato il Mojito, negli ultimi tempi siamo riusciti a fare in modo che non lo allestissero più, ma ora rientra una situazione simile».

Verande, che succederà in inverno?

Unternährer si fa portavoce dei timori degli esercenti, anche per la fine del periodo di maggiore fruizione dello spazio pubblico, e soprattutto rispetto a quanto potrebbe succedere nella prossima stagione autunnale–invernale. Intanto, alcuni esercizi pubblici hanno presentato una domanda edilizia alla Città di Lugano per mantenere la veranda esterna. Altri no. «Proprio per questo ho chiesto un incontro con Filippo Lombardi, titolare del Dicastero sviluppo territoriale. Capisco bene che non si può andare oltre quanto prevedono le leggi, per rispetto delle regole. Tuttavia, l’eliminazione totale di verande e arredi sarebbe una grande perdita, non sono per gli esercenti, perché queste strutture hanno reso più bella la città». Il presidente di GastroLugano considera corretta, nel periodo estivo, la richiesta di smontare i vari gazebo. Unternährer teme però che non si possano più posare nemmeno nei mesi più freddi.

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