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Chiuderà la Levi’s di Bioggio, una trentina i licenziamenti

La multinazionale ha deciso di lasciare il settore delle calzature, e pertanto la sede ticinese chiuderà i battenti. I sindacati non sono stati coinvolti

In sintesi:
  • Per l'azienda si tratta di una decisione strategica
  • La chiusura dovrebbe avvenire entro la fine dell'anno
L’azienda non ha ancora rilasciato comunicazioni ufficiali
(levi.com)
19 aprile 2024
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Una trentina di dipendenti resterà potenzialmente senza lavoro. Levi’s ha infatti annunciato che entro fine anno lascerà il mercato delle scarpe, e questo significa che la sede di Bioggio, appartenente appunto al settore “footwear and accessories”, dovrà chiudere i battenti. Ad affermarlo è un rappresentante della stessa multinazionale, che, raggiunto da ‘laRegione’ ha confermato che l’obiettivo dell’azienda, almeno in Svizzera e in Italia, sia quello di chiudere le sedi dedicate a questo settore, seppur le discussioni siano ancora in corso. Stando invece a quanto rivelato da Paolo Coppi, vicesegretario regionale del sindacato Ocst, la decisione di chiudere e conseguentemente di licenziare gli attuali dipendenti, sarebbe pressoché già definitiva. Da noi contattati, i responsabili della filiale non hanno voluto rilasciare dichiarazioni.

Coppi (Ocst): ‘Nessuna certezza’

«Tutte le informazioni che ho non sono una certezza – precisa Coppi –, in quanto come sindacato non siamo stati direttamente coinvolti, ma siamo stati contattati individualmente da alcuni dipendenti che cercavano informazioni su come muoversi. La direzione del Sud Europa, che se non erro sta in Italia, sembra essersi resa disponibile a valutare delle misure di accompagnamento, ma non saprei dire se il piano sociale prevede delle indennità, ed eventualmente in quale entità economica. Però, appunto, noi non siamo mai stati coinvolti come sindacato, perché penso che la società non volesse assolutamente avere una mediazione da parte nostra».

Si tratta come detto di una trentina di dipendenti, dei quali il rapporto tra lavoratori frontalieri e indigeni, secondo quanto riferito dal sindacalista, sarebbe di circa 70-30 a favore dei primi. E per quanto riguarda le tempistiche? «Se non vado errato, credo che la previsione sia entro la fine dell’anno – dice Coppi –, con la possibilità che magari qualche persona debba poi chiudere le attività amministrative, rimanendo qualche mese anche nel 2025». Aggiungiamo che, secondo nostre informazioni non confermate, il contratto di lavoro dovrebbe invece terminare più tardi: entro la fine del 2025.

‘Una decisione strategica’

La scelta di Levi’s di lasciare il settore delle calzature non sembrerebbe essere dovuta a un mancato rendimento, ma a una semplice ristrutturazione strategica dell’azienda. La stessa Ceo di Levi’s, Michelle Gass, ha infatti dichiarato che “dopo una revisione strategica delle nostre categorie, abbiamo preso la decisione di ridimensionare la nostra piccola attività di calzature Levi’s. Questa decisione, insieme alla scelta di chiudere Denizen lo scorso trimestre (un brand di Levi’s venduto negli Stati Uniti, ndr), contribuirà ai nostri piani per sbloccare il vero potenziale del marchio Levi’s a livello globale”. «Il mondo Levi’s come brand – commenta Coppi –, o comunque come realtà, non è collegabile all’ambito del settore della moda ticinese. E non credo che questa sia una mossa legata a un deficit di fatturato, ma che sia piuttosto di una scelta strategica».

‘Non una delle ditte più importanti sul territorio’

Il sindaco di Bioggio, Eolo Alberti, non era a conoscenza della partenza di Levi’s prima della nostra telefonata. «Spiace che se ne vada – commenta –. Anni fa era un contribuente importante, ma al giorno d’oggi non era certo tra le ditte più importanti sul nostro territorio».

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