Luganese

Bando per lo smaltimento dei rifiuti a Campione

La situazione è irrisolta dal gennaio 2020. L'assessore all'urbanistica e all'ambiente Paolo Bortoluzzi ha scritto a Giorgia Meloni

Problema ancora irrisolto
(archivio Ti-Press)
22 febbraio 2024
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Un nodo, quello dello smaltimento dei rifiuti, che a Campione d'Italia ancora non si riesce a sciogliere. E ciò per l'enclave dal 1° gennaio 2020 si traduce in una situazione sempre più critica ed emergenziale a scapito dell'intera comunità. La data del primo giorno del mese di gennaio di quattro anni fa coincide con l'inclusione (non calata dall'alto ma voluta da campionesi) dell'enclave nello spazio doganale europeo.

Il servizio, fondamentale per una comunità, non foss'altro per gli aspetti igienico-sanitari, è sempre stato svolto da operatori ticinesi. Ora non più. Raccolta-trasporto-smaltimento sono stati affidati in prorogatio a un operatore comasco. Questo nell'attesa di individuare un gestore attraverso un bando che tenga conto delle difficoltà di Campione d'Italia. In questi giorni l'ufficio tecnico comunale dell'enclave ha predisposto un bando di gara che è stato inviato all'Amministrazione provinciale di Como, cui spetta la pubblicazione. Si farà avanti qualcuno? Difficile dirlo. Nel frattempo i residenti dell'enclave continuano a pagare una Tari (tassa sui rifiuti) stratosferica (sino a 10 volte la media nazionale). E ciò rappresenta uno dei motivi per cui i residenti in riva al Ceresio chiedono a gran voce di cancellare l'inclusione dell'enclave nello spazio doganale dell'Ue.

Una richiesta che, per quanto è dato sapere, Roma non sembra intenzionata a rilanciare. Riaprire una trattativa con Bruxelles non è nelle corde dei Palazzi romani della politica. Come se ne esce fuori? Paolo Bortoluzzi, assessore all'urbanistica e all'ambiente del comune di Campione d'Italia, ha preso carta e penna per scrivere a Giorgia Meloni, ai ministri dell'ambiente e della sicurezza, dell'economia e delle finanze, degli affari esteri e della cooperazione internazionale, dell'interno; all'Agenzia delle dogane di Como; all'assessorato regionale all'ambiente e clima, al presidente dell'amministrazione provinciale, al prefetto di Como, al console d'Italia di Lugano, all'agenzia di tutela della salute dell'Insubria e all'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente. Cosa sollecita l'assessore campionese? “Un intervento normativo straordinario e di massima urgenza che consenta di garantire un adeguato svolgimento del servizio, mettendo in sicurezza la salute pubblica e la tutela del territorio. A oggi l'unica concreta possibilità di far uscire Campione d'Italia dai complessi vincoli burocratici ed evitare danni e pregiudizi alla salute pubblica e all'ambiente è quella, in via emergenziale e provvisoria, di un urgente accordo di deroga tra Italia e Svizzera sulla scorta di quanto già pattuito con lo scambio di note del 20 dicembre 2019”.

L'intesa ad hoc del dicembre 2019 prevedeva che i “fornitori dei servizi a Campione d'Italia di raccolta e smaltimento rifiuti, di trattamento acque reflue nonché di altri servizi essenziali, ne garantivano l'erogazione anche dopo il 31 dicembre 2019”. Questo in attesa del via libera da parte dell'Ue alla possibilità di permettere agli organi competenti (Regione Lombardia da parte italiana) di stipulare accordi specifici con la Svizzera.

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