Luganese

Campione vende i suoi ‘gioielli di famiglia’

Il Comune sta procedendo con la vendita degli immobili di sua proprietà per pagare i propri debiti

Una vendita che lascia ben sperare
(Ti-Press)
22 ottobre 2023
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A Campione d'Italia è stata accolta con entusiasmo, l'avvenuta vendita dello stabile in via Totone, che fino all'estate del 2018 ha ospitato gli uffici della polizia locale. «È un segnale positivo – ha commentato Paolo Bortoluzzi, assessore comunale dell'enclave –. Innanzitutto, conferma che stiamo cominciando a raggiungere l'obiettivo che, dopo la riapertura del Casinò come amministrazione comunale ci eravamo posti: riuscire a vendere le proprietà comunali per disporre di risorse finanziarie per pagare i debiti del Comune, in modo da non continuare a essere zavorrati da questo pesante fardello. Dimostra che c’è chi sta investendo somme non trascurabili e che ha fiducia nelle possibilità di rilancio dell'economia campionese». La vendita dell'ex sede della polizia locale ha consentito al Comune di incassare 1,7 milioni di franchi, A breve, sarà certificata la vendita per 800mila franchi di Villa Franchini, lasciata in eredità dall'ex sindaco Carlo Franchini. Il ricavato sarà utilizzato per la riapertura della scuola materna. Nel lascito dell'ex sindaco sta scritto che in caso di vendita, il ricavato deve essere utilizzato per finanziare servizi a favore della comunità campionese. In dirittura d'arrivo anche la vendita di altri due gioielli di famiglia: Villa Mimosa e un terreno edificabile in via per Arogno. Le trattative in corso sono sulla base di 2,5 milioni di franchi per Villa Mimosa, e 800mila franchi per il terreno edificabile. «Sono ottimista sulla conclusione positiva di queste trattative – commenta Roberto Canesi, sindaco dell'enclave –. Il ricavato andrà all'Organo straordinario di liquidazione, per poi pagare i crediti di ex e attuali dipendenti comunali. Abbiamo bisogno di chiudere con il passato, per consentire al comune di guardare al futuro senza problemi». La partita però non è ancora chiusa, in quanto deve ancora essere venduto il gioiello di famiglia più pregiato: il comparto immobiliare che si sviluppa sulle rive del Ceresio e che comprende l'edificio della Fornace, il Bocciodromo, l'Autosilo comunale e lo scheletro della Casaccia, la stazione della funivia mai ultimata, oltre ad altre aree di pertinenza. Servono oltre 12 milioni di franchi, ai quali aggiungerne un'altra ventina per una robusta ristrutturazione. Sarebbero interessate un paio di immobiliari di Lugano. Il condizionale, mai come in questa occasione, è d’obbligo.

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