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Lugano, un'aggressione ‘figlia della guerra dei taxi’

Un giovane autista sporge denuncia nei confronti di un titolare di licenza A, che gli ha messo le mani addosso nella notte tra sabato e domenica

Taxi a Lugano, le tensioni non cessano
(Ti-Press/Archivio)
4 ottobre 2023
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È notte fonda in città ma di gente in giro ce n’è parecchia. C’è anche chi lavora e fa le ore piccole in questo fine settimana appena trascorso. Oltre alla Festa d’autunno, le discoteche di Lugano sono prese d’assalto. Ci tocca, però, segnalare un episodio tanto spiacevole quanto censurabile: un’aggressione avvenuta in pieno centro città, nel cuore della notte. La vittima è un giovane autista privato che è stato malmenato da un tassista. L’aggressore, invece, è uno dei cinquanta conducenti in possesso di una licenze di tipo A, rilasciate dalla Città di Lugano.

‘Stavolta, superato ogni limite’

Secondo la testimonianza del giovane autista aggredito, l’episodio di violenza che ha dovuto subire, rappresenta «un ulteriore esempio di eccesso di ogni limite della guerra tra taxi ‘comunali’ e taxi ‘privati’. Una guerra che nasce dal fatto che i conducenti in possesso della licenza A possono sostare negli luoghi pubblici, mentre gli autisti privati non potrebbero. Noi, essendo autisti privati, nell’attesa di un cliente, per cinque o dieci minuti, dobbiamo per forza fermarci e lo facciamo dove non ostacoliamo il traffico». Non è la prima volta che purtroppo i conducenti senza licenza vengono infastiditi. Eppure, ci fa notare il nostro interlocutore, «ho la patente professionale e su chiamata posso lavorare. Quindi dispongo di tutte le autorizzazioni necessarie. Stavolta è stato superato ogni limite. Se questi sono i comportamenti di un tassista della Città di Lugano nei confronti di un ‘collega’, chissà se in futuro non metta le mani addosso a un cliente». Un rischio potenziale che forse l’autorità potrebbe o dovrebbe evitare.

D’obbligo un comportamento decoroso

Interpellata in merito dalla Regione, la capodicastero sicurezza di Lugano Karin Valenzano Rossi condanna l’episodio e «si rammarica degli episodi incresciosi che si sono prodotti di recente in Città e che hanno visto coinvolti titolari di licenze A, che talvolta, per motivi più disparati, chiedono anche di evitare un servizio indicato chiaramente nel bando di concorso. Va sottolineato che i titolari di licenza A hanno delle aree a loro dedicate su suolo pubblico ma all’infuori di queste aree valgono le medesime regole per tutti gli utenti. Non hanno diritti preferenziali su tutto il suolo pubblico e gli altri autisti autorizzati possono esercitare. Devono tenere un comportamento rispettoso e decoroso, qualora quindi contravvengano a tale obbligo è senz’altro possibile richiamarli. Confido che la situazione si normalizzi e che tutti ritrovino i necessari buon senso e rispetto reciproci».

Fatti ripresi dalla videosorveglianza

L’aggressione è avvenuta in via Pioda vicino all’incrocio con viale Pestalozzi. «Mi trovavo con la mia auto nei pressi di un noto club, in attesa che uscisse dal locale notturno un cliente. Accanto a me c’era un altro autista privato. A un certo punto, attorno alle 3.15 di notte, è sopraggiunta sul luogo una vettura guidata da un tassista con licenza A, rilasciata dalla Città di Lugano. Il conducente è sceso dall’auto e ha cominciato a insultarci cercando di mandarci via, non potete svolgere il servizio pubblico sostando dove siete, solo noi, con la licenza A, possiamo stare qui. Io gli ho risposto di rivolgersi alla polizia». Pare che l’abbia già fatto più volte e la polizia non è mai intervenuta giudicando la segnalazione irrilevante o comunque fuori luogo. Stavolta, però, l’aggressione è stata ripresa dalle telecamere della videosorveglianza della Città di Lugano posata in via al Forte.

L’intervento della polizia

«Mentre mi sono girato verso il mio collega, il tassista mi ha immobilizzato, poi mi ha aggredito in maniera vigliacca da dietro, mostrando una disinvoltura e una rapidità d’azione, come se fosse una persona che sa fare a botte – continua il racconto il giovane autista –. Prima mi ha schiacciato il piede, poi tenendomelo schiacciato con forza mi ha sferrato un pugno al petto. Io sono andato a sbattere contro la mia vettura che era ferma al bordo della strada. Mentre l’aggressore è fuggito ho chiamato la polizia, gli agenti della Comunale sono giunti sul posto e hanno preso i miei dati. Il tassista, in seguito, è ripassato di lì e io e il mio collega lo abbiamo identificato indicandolo agli agenti di polizia, che hanno preso nota dei suoi dati. Una volta sceso dalla sua vettura, ha subito ricominciato a insultarmi». L’aggressore è tornato a circolare qualche ora più tardi.

La denuncia al Ministero pubblico

L’uomo è stato successivamente portato via dagli agenti. Il nome dell’aggressore sarebbe già noto alle forze dell’ordine per aver proferito ingiurie nei confronti di altri autisti privati e di suoi colleghi tassisti. Sembrerebbe che nessuno, però, abbia mai avuto il coraggio di sporgere denuncia, per ingiuria, contro questo personaggio, forse perché lo ritenevano tempo perso. Il giovane aggredito, come detto, ha invece provveduto a denunciarlo al Ministero pubblico per lesioni e vie di fatto. Tornando alla notte tra sabato e domenica, l’ambulanza allertata dalla polizia ha trasportato l’autista privato al Pronto soccorso dell’Ospedale Civico, dove il personale lo ha curato, poi dimesso con un certificato medico che attesta varie contusioni e lividi alla gamba. Non solo. La persona aggredita si sente il petto compresso e questo problema gli causa difficoltà a respirare profondamente e il piede destro gli fa male.

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