Luganese

La situazione della mobilità lenta fa ancora discutere

I Verdi ribattono alla risposta emessa dal Municipio alla loro stessa interrogazione lo scorso 19 maggio

Quali sono i piani della Città?
(Ti-Press)
15 giugno 2023
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“Le risposte fornite all’interrogazione lo scorso 19 maggio anziché chiarezza ci paiono fornire un disegno della mobilità lenta di Lugano confuso e mal comunicato”. Esordisce così l'interrogazione dei Verdi inoltrata quest'oggi al Municipio di Lugano, dove viene questionata la pianificazione cittadina nei confronti della mobilità lenta. In primis viene posto l'accento sulla questione degli spazi verdi, o meglio sulla loro assenza, in particolare a lato di marciapiedi e piste ciclabili, particolarmente utili contro le isole di calore durante i mesi estivi. “Proprio là dove si vuole incentivare i cittadini a spostarsi a piedi – si legge nel testo – ci si dovrebbe chinare maggiormente sul problema del calore dei lunghi mesi estivi: a soffrire maggiormente sono coloro che camminano o pedalano su di una striscia di asfalto nero”.

Quegli ex-posteggi che ricompaiono

Nel testo emerge la perplessità dei Verdi – più precisamente Niccolò Castelli, Marisa Mengotti, Danilo Baratti, Melitta Jalkanen e Deborah Meili –, riguardo il supposto bipolarismo municipale sulla mobilità lenta, con strade cittadine costellate “di strisce nere su asfalto nero, piste ciclabili disegnate e poi cancellate, ex parcheggi che ridiventano tali, cartelli per i doppi sensi con le indicazioni nascoste dal nastro adesivo, marciapiedi allargati dove in pochi giorni si disegnano priorità per le bici e poi si cancellano”. Insomma, nel testo si sostiene come non sia chiara l'intenzione del Municipio di voler effettivamente promuovere la mobilità lenta, in particolare a causa dell'assenza di percorsi ciclabili chiari e sicuri, e di iniziative che favoriscano l'abbandono dell'auto.

Diversi i quesiti

L'interrogazione si conclude con ben tredici domande, che spaziano dalla riduzione del traffico cittadino, alla comunicazione con la cittadinanza e in generale sulla piani futuri della Città. Tra di esse spiccano: “Come mai la Città ha fatto dietrofront in numerosi quartieri, e dopo aver dato l’idea di essere favorevole a una mobilità lenta accessibile in modo generalizzato ora pare voglia disegnare solo percorsi sporadici ‘obbligati’, labirintici, nel tessuto cittadino?”,“Come pensa di ridurre il traffico cittadino se non vengono agevolati i percorsi casa/lavoro verso e da gli hub servizi pubblici (bus e treni), essenziali per l’abbandono dell’auto ai lavoratori pendolari?” e “Perché là dove la Città affronta cambiamenti importanti per la vita di quartiere non vi è comunicazione alla cittadinanza interessata?”.

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