Luganese

Rapinatore e omicida, farà il giro delle carceri

Il 32enne di Vezia, espulso (nuovamente) dalla Svizzera, scontata la pena verrà trasferito in una prigione italiana

Una raffica di colpi
(Rescue Media)
26 aprile 2023
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È tornato in aula penale il 32enne nativo di Bellinzona, ma a lungo residente in quel di Vezia, già noto alle cronache per diversi episodi criminosi, tra cui l'omicidio di un pensionato ad Abbiategrasso, nel 2015. È stato condannato a 18 mesi da espiare in carcere, e all'espulsione dalla Svizzera per dieci anni, in seguito alla tentata rapina alla Migros di Stabio, il 27 ottobre del 2022 e per un paio di piccoli furti. La Corte delle Assise criminali, giudice Siro Quadri, ha confermato l'atto d'accusa del procuratore pubblico Zaccaria Akbas (la difesa è stata rappresentata dall'avvocato Giorgia Maffei). Il 32enne, cittadino italiano, una volta al termine della detenzione rimediata in Svizzera, verrà tradotto in un carcere di Oltreconfine per finire di scontare i 21 anni di prigione inflitti in seguito all'omicidio di Abbiategrasso, a quanto pare circa 11 anni buona condotta permettendo.

Colpi andati male

Una vita allo sbando quella del giovane di Vezia. La vocazione del rapinatore l'ha coltivata, ma con poco successo, già poco più che ventenne. Nel 2012 si rese protagonista di una rapina alla farmacia del paese e di una seconda rapina, tentata ma fallita, alla Posta di Tesserete. Un gesto un po’ maldestro, venne fermato dal buralista. Anche la più recente rapina di Vezia lascia qualche dubbio sulla sua abilità di rapinatore. Raggiunta la Migros di Stabio in bicicletta dalla sua abitazione di Rodero (Como), una volta entrato alla Migros, cappellino da baseball e mascherina anti-Covid, una pistola giocattolo in mano, sottopose a un commesso un bigliettino con la scritta “metti tutti i soldi della cassa nel sacchetto di plastica”. Qualcosa nella scena deve essere stato poco convincente, perché il commesso non ha dato seguito all'intimazione. Forse per rifarsi un po’, il 32enne sottrasse una bottiglietta di Rivella (un franco e 45 centesimi il suo valore) e poi una bicicletta (224,5 franchi) dal giardino di una casa, sempre a Stabio. Il tutto gli costò 18 mesi di prigione e una prima espulsione dalla Svizzera.

I fatti di Abbiategrasso

Durante la permanenza italiana si svolsero i fatti di Abbiategrasso, maturati in una situazione piuttosto torbida. L'anziano, 65 anni, dalle abitudini eccentriche (pare usasse vestirsi da donna) venne trovato morto in casa propria, colpito da un oggetto contundente. Le analisi delle telefonate e di una ripresa video portarono al giovane "luganese", che a quanto pare aveva conosciuto il 65enne attraverso una chat. In seguito venne messo agli arresti domiciliari, per motivi legati all'emergenza Covid. Così maturano altri reati di cui è accusato: oltre a quelli di Stabio, una rapina a mano armata lo scorso 28 ottobre al supermercato Tigros di Arcisate e il furto di una bicicletta elettrica a Varese. Quando i Carabinieri si presentarono alla sua porta per notificargli i provvedimenti del caso, tentò la fuga sul lato svizzero del confine ma venne subito fermato dalla Polizia cantonale presso la dogana del Gaggiolo. È in cella dallo scorso 18 novembre, prima in detenzione preventiva, poi in esecuzione anticipata della pena.

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