Luganese

Lugano accoglie 100 bus turistici in quattro giorni

Numerosi i visitatori provenienti da Svizzera, Italia e Spagna. La Pasqua e la caccia al tesoro registrano una forte affluenza

Pasqua in Città ha ottenuto un risultato più che positivo
(Ti-Press)
11 aprile 2023
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Si è chiuso positivamente il fine settimana pasquale a Lugano. Negli ultimi quattro giorni di festività, vi è stato un forte afflusso di turisti nella città lacustre grazie anche alle numerose attività proposte. A darne testimonianza Roberto Badaracco, vicesindaco di Lugano e direttore del Dicastero cultura, sport ed eventi; Lorenzo Pianezzi, membro del comitato di Hotelleriesuisse e Michele Unternährer, presidente di GastroTicino.

Grande il numero di partecipanti

«È andata molto bene ed è stata sicuramente una delle migliori pasque, addirittura, anche meglio di quelle pre-pandemiche», racconta Roberto Badaracco. Infatti, a livello di frequenze, si è contata moltissima gente proveniente da tutta la Svizzera, l’Italia e persino la Spagna. Il vicesindaco: «Sono arrivati più di una ventina di autobus turistici al giorno, quindi circa un centinaio durante tutti i quattro giorni di manifestazione». C’è stata una frequenza elevata soprattutto nelle giornate di venerdì e sabato, questo grazie anche alla presenza dei mercatini, che hanno registrato vendite soddisfacenti. Il dato che conferma il successo di Pasqua in Città è da riferirsi anche alla caccia al tesoro organizzata al Parco Ciani: vi hanno partecipato 3'000 bambini «un numero veramente mai raggiunto prima» conclude Badaracco.

Altro aspetto sicuramente interessante è stato il fatto che moltissima gente ha deciso di raggiungere Lugano con i mezzi pubblici. Questa tendenza, però, come afferma Michele Unternährer, ha mostrato che «tanti sono giunti a Lugano per un giorno solo. Questi sono i pro e i contro di AlpTransit». La persone, soprattutto chi abita nella Svizzera interna, hanno deciso il mattino stesso se venire a Lugano o meno. Questo giustificherebbe dunque i relativamente pochi pernottamenti registrati.

Nuova tendenza per il turismo in Ticino

Secondo Lorenzo Pianezzi, invece, «abbiamo avuto un flusso di turisti che hanno pernottato, ma era minore rispetto agli anni passati, ma alcuni sono arrivati per la giornata. È stato comunque un buon weekend». Pianezzi riferisce che la percentuale di pernottamenti si aggira attorno all'85%, ma alcuni hotel hanno raggiunto la capienza massima. Stando alle parole di Pianezzi «venerdì è stato leggermente minore rispetto al sabato, attorno a un 70% di occupazione». Riassumendo, dunque, si può considerare il risultato più che soddisfacente.

Altro dato interessante è che «c’è stata una crescita in gennaio – spiega Pianezzi –, è da qualche anno che il primo mese dell'anno sta crescendo. Il meteo ci ha sicuramente aiutati, infatti sono state registrate temperature fino a 17 gradi, mentre febbraio era in linea con le temperature previste per il mese. Anche marzo è stato nettamente superiore agli anni passati». Di conseguenza, continua Pianezzi, «se più turisti vengono nel nostro cantone già a partire da gennaio e marzo, è chiaro che gli stessi non sarebbero tornati in Ticino a Pasqua».

Quindi questo cosa vuol dire? «Che probabilmente c’è una tendenza per cui i turisti, che frequentano il nostro cantone, non aspettano più la Pasqua per tornare», risponde Pianezzi. Si può dunque dire che la Pasqua non corrisponde più precisamente al momento dell’apertura canonica della stagione turistica ticinese. Anche il vicesindaco di Lugano ha avuto l'impressione «che sia in atto una destagionalizzazione, nel senso che la gente arriva anche prima di Pasqua. I turisti, infatti, arrivano a Lugano perché sanno che quasi ogni fine settimana viene organizzato qualche evento».

Altri eventi nei prossimi mesi

Per quanto riguarda la stagione calda, continua Badaracco «tra qualche settimana organizzeremo delle domeniche con mercatini primaverili sul lungolago, che verrà dunque chiuso al traffico», mentre Pianezzi, sul proseguimento della stagione, evidenzia che «in Ticino, nel 2021, con la spinta pandemica, siamo arrivati a 2,9 milioni di pernottamenti, dato tipico del turismo degli anni 80. Quest’anno non vorrei scendere sotto i 2,5 milioni, che sarebbero comunque un buon risultato».

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