Luganese

Sparatoria ad Agno: chieste due perizie per far luce sul caso

La prima, quella psichiatrica, ha stabilito che il 49enne che colpì il figlio con due colpi di fucile può beneficiare di una lieve scemata imputabilità

Il luogo della sparatoria
(Ti-Press)
14 febbraio 2023
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Il 49enne che ad agosto scorso sparò due colpi di fucile al figlio può beneficiare di una lieve scemata imputabilità. È quanto stabilito dalla perizia psichiatrica disposta dalla procura e quanto riferito dalla Rsi.

L’accertamento effettuato dal dottor Alberto Bonzano ha stabilito che il problema è legato alla sua dipendenza dagli stupefacenti, che gli impedisce di gestire situazioni di stress emotivo. Come quella capitata i giorni precedenti il ferimento del figlio, quando il 22enne rubò alla nonna una sostanziosa somma di denaro (almeno 50’000 franchi).

Non è però la sola perizia ad essere stata ordinata per far luce su quanto accaduto ad Agno quel 7 agosto scorso. La procuratrice Margherita Lanzillo ha infatti ordinato anche una perizia balistica, per riuscire a ricostruire la traiettoria delle pallottole. Il Forensisches Institut di Zurigo, scrive ancora l’emittente di Comano, ha già consegnato un primo referto. Ora si attendono le delucidazioni.

L’arma – ha dichiarato l’uomo agli inquirenti – se l’era portata con sé in quanto temeva che il figlio fosse in brutta compagnia. Il 22enne invece sostiene di non ricordare nulla. E mentre il giovane è stato dimesso dall’ospedale, il padre – difeso dall’avvocata Letizia Vezzoni – ha iniziato a espiare la pena anticipatamente con l’accusa principale di tentato assassinio (in via subordinata, tentato omicidio). Toccherà poi al magistrato chiudere l’inchiesta e firmare il rinvio a giudizio.

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