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‘Gli Assurdi’ di Sessa cercano attori per tornare in scena

Il nuovo spettacolo della compagnia teatrale amatoriale parlerà di Covid. Ne parliamo con la regista Franca Cannizzaro

Il Museo Teatro di Sessa
12 febbraio 2023
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Il nuovo spettacolo è pronto e attende solo di essere messo in scena. C’è però un problema: mancano attori (o attrici) pronti a calcare il palcoscenico. Quello che sta interessando la compagnia teatrale amatoriale Gli Assurdi di Sessa è un problema comune a molti gruppi e associazioni che, dopo la pandemia, stanno faticando a riprendere le loro attività. Tanto che la regista, nonché autrice dei lavori e interprete, Franca Cannizzaro, ha lanciato un appello finalizzato proprio alla ricerca di nuovi volti da inserire nella compagnia e poter così continuare un percorso iniziato nel 2007. «Siamo una compagnia amatoriale che al momento non può andare in scena perché ci mancano attori – ci spiega –. In passato ho preparato dei volantini, ma è molto difficile trovare delle persone disposte a raggiungerci. Siamo a Sessa: sappiamo che non è un luogo facile da raggiungere, specialmente per i problemi legati al traffico, ma ci auguriamo che qualche appassionato di teatro risponda al nostro appello e sia disposto a unirsi a noi».

Spettacoli nuovi e inediti

In passato la compagnia ha presentato i suoi lavori nel Luganese, Locarnese e Bellinzonese. «Abbiamo portato in scena anche testi nuovi e inediti – continua Franca Cannizzaro –. Anche il nuovo lavoro è completamente inedito: il tema, più che mai attuale, è legato al Covid, e mi spiace non poterlo presentare per la mancanza di attori». Il titolo scelto per lo spettacolo – ‘Quarantena a domicilio’ – riporta al recente passato e alle situazioni che noi tutti siamo stati costretti a vivere nel corso dell’emergenza sanitaria. «L’opera parla di una famiglia obbligata a rimanere in casa. Ed è facile intuire quello che potrà succedere: una situazione reale che vogliamo però portare in scena in un modo più leggero», è la piccola anticipazione che concede l’autrice, che ha scritto il testo proprio durante il periodo della pandemia. Nel lavoro ci sono sei personaggi («se un attore è bravo può interpretarne anche due»). In passato i protagonisti sono arrivati anche a otto.

Vicino al teatro dell’assurdo

Quello proposto dalla compagnia del Malcantone è «un genere che si avvicina al teatro dell’assurdo, ma alla fine è un teatro normale che presentiamo più sul comico per far divertire il pubblico – commenta ancora la nostra interlocutrice –. Le tematiche affrontate sono sempre importanti e serie, ma vengono presentate in modo divertente». Gli appassionati di teatro sono quindi invitati a farsi avanti: le porte della compagnia sono aperte anche ai neofiti. «Sono anche insegnante di teatro – sottolinea Franca Cannizzaro –. Anche se le persone non hanno mai fatto nulla, vengono accolte, preparate e portate in scena, a meno che ci si renda conto che l’attore o l’attrice non è proprio al posto giusto». Per poter affrontare palcoscenico e pubblico, del resto, «bisogna essere portati perché si tratta di spettacoli dal vivo ed è molto difficile». A questo si aggiunge «la costanza di continuare: magari qualcuno ci prova e ci mette entusiasmo ma quando si rende conto che non è proprio una passeggiata, lascia. Sono una persona che vuole che le cose siano fatte bene. Per questo gli attori mi devono seguire e i risultati si vedranno in scena».

La prima sarà a Sessa

In attesa di completare il suo organico – gli interessati possono ottenere tutte le informazioni telefonando allo 079 414 47 32 –, Franca Cannizzaro ha già in testa quelle che saranno le prossime tappe del lavoro. «A inizio marzo cominceremo con le prove e l’obiettivo è di essere in scena prima dell’estate – afferma –. Generalmente ci sono sempre voluti tre-quattro mesi prima di presentarci al pubblico». La ‘prima’ sarà a Sessa, al Teatro Museo in Malcantone che la stessa Franca Cannizzaro ha creato nell’estate del 2021. «Avendo a disposizione lo spazio, ho voluto unire il museo d’arte moderna al teatro, che mette a disposizione 40 posti a sedere – conclude –. In seguito potremo spostarci e presentare il nostro lavoro anche altrove». P.COL.

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