Luganese

PoLuMe, ‘Non voglio lasciare agli atti un voto miope e dannoso’

In Gran Consiglio si discute sulla mozione presentata da Ivo Durisch nel 2019. Dopo il dibattito, il granconsigliere ritira l’atto parlamentare

Lo svincolo di Mendrisio
(archivio Ti-Press)
21 novembre 2022
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«Ritiro la mozione per non lasciare agli atti del Parlamento un voto miope, superato e dannoso. Un voto che i cittadini del Mendrisiotto non si meritano». Dopo oltre un’ora di discussione Ivo Durisch (Ps) ha annunciato di voler ritirare la sua mozione ‘La soluzione alle colonne non è una terza corsia tra Lugano e Chiasso!’ che ha portato il Gran Consiglio a discutere del PoLuMe. L’atto, presentato nel 2019, invitava il Consiglio di Stato a sostenere con il Consiglio federale la necessità del prolungamento a sud di AlpTransit, accelerandone ancora di più i tempi di realizzazione, congelando la creazione delle tre corsie tra Lugano sud e Mendrisio. Dall’esame della mozione sono arrivati due rapporti della Commissione ambiente, territorio ed energia. Quella ascoltata in aula «è una discussione tardiva e allo stesso tempo prematura – sono state le parole di Claudio Zali, direttore del Dipartimento del territorio –. Siamo discutendo una mozione che aveva lo scopo di determinare una presa di posizione del Cantone contraria al progetto. L’intento della mozione è perso dal lato pratico: dal 2019 a oggi molte macchine sono passate sotto i viadotti». All’inizio della prossima legislatura il parlamento dovrà esprimersi sul contributo finanziario cantonale «richiesto e concordato in vista dei miglioramenti che il progetto porterebbe alla rete cantonale. Questa discussione si presenterà anche in quella sede e il voto potrà essere oggetto di referendum». Zali ha voluto puntare l’attenzione sul «miglioramento del progetto: quello generale a cui la Confederazione arriverà in tempi brevi non è ancora definito in ogni dettaglio e vi sarà spazio per elaborare dal basso delle proposte da condividere». Un’opera stradale come quella prevista da Ustra, ha concluso Zali, «potrà essere realizzata solo se ci sarà un bilancio ambientale favorevole». Il tema, sempre di stretta attualità, tornerà quindi ad animare la discussione politica nei prossimi mesi.

Vista dai rapporti commissionali

I relatori hanno riassunto in aula i due rapporti commissionali. Alessandro Cedraschi (Plr) ha evidenziato che «l’importanza di tutta l’opera, e non solo della terza corsia, è indubbia: un’occasione che il Ticino non deve farsi sfuggire. Il progetto darà sollievo al traffico stradale tra Lugano e Mendrisio e proporrà la riqualifica di tutte le zone interessate». Daria Lepori (Ps) ha invece ricordato che si tratta di «un progetto di potenziamento tra Lugano e Mendrisio», ricordando che si passerà «da 4 a 10 corsie tra strada cantonale e autostrada». Oltre agli interventi nel Basso Ceresio che hanno portato anche a una raccolta di 6’300 firme, il progetto prevede anche un potenziamento tra Muzzano e Grancia (galleria Gentilino), con un raddoppio da 4 a 8 corsie; tra Lugano e Melide (galleria del San Salvatore), con un aumento di 4 corsie (da 6 a 10); a Bissone (aumento di 4 corsie tra Bissone e Maroggia).

Plr, Lega, Centro e Udc favorevoli

Gli interventi hanno rispecchiato i rapporti delle commissioni. «È controproducente fermarsi oggi quando il finanziamento è già garantito dalla Confederazione – ha commentato Sebastiano Gaffuri (Plr) –. Se i soldi non saranno destinati a quest’opera, non andranno a socialità o ambiente ma a finanziare un altro progetto in Svizzera. È più opportuno completare il più possibile questo progetto e altri che riguardano il Mendrisiotto per mitigarne l’impatto sul territorio e, dove possibile, migliorare la vivibilità della regione». Per Stefano Tonini (Lega) «non sarà la panacea di tutti i mali. Quanto proposto da Ustra è una robusta benda da applicare a un sistema infrastrutturale ormai al collasso». Per Giovanni Berardi (Centro) «chiedere il congelamento del PoLuMe non è politicamente sostenibile. I contrari hanno un atteggiamento negativo e rinunciatario, dimenticando l’investimento e l’anticipo al 2030 della realizzazione. Per una volta che la Confederazione ci mette al centro del suo interesse, siamo per approccio positivo e propositivo». Daniele Pinoja (Udc) ha evidenziato che «le nostre vie di transito sono vicine al collasso e sempre più spesso capita che un incidente blocchi mobilità del Cantone. Accogliere questa mozione significa affossare l’unica possibilità di migliorare la situazione su queste strade e renderle più sicure».

Voce contraria di Ps, Verdi e Pc

Carlo Lepori (Ps) non ha avuto dubbi nel sostenere che «questo progetto la mattina porterà colli di bottiglia a Lugano, già adesso paralizzata, e la sera a Mendrisio. Le gallerie del San Salvatore hanno bisogno di un risanamento: già che si risana, la si fa più larga perché è pericoloso non avere la corsia di emergenza. Corsia che, in caso di traffico verrà utilizzata. Opporre la sicurezza alla fluidità del traffico è ipocrisia». Aumentando l’infrastruttura, sono state le parole di Matteo Buzzi (I Verdi), «si contribuirà a incrementare il traffico già oggi insostenibile con un progetto mastodontico e invasivo». Lea Ferrari (Pc) ha aggiunto che «il traffico motorizzato è un problema strutturale del nostro territorio e che il PoLuMe è un’illusione molto costosa che comporta veri e propri scempi dal punto di vista urbanistico».

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