Luganese

Violenza giovanile al Parco Ciani? ‘Episodi non numerosi’

Lo dice la Città, rispondendo a un’interrogazione, nella quale fa anche il punto sulla presenza dei tossicodipendenti: ‘Situazione normalizzata’

Quando la movida eccede
(Ti-Press)
20 aprile 2022
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Gli episodi di violenza giovanile al Parco Ciani non sono da ritenersi numerosi, "in particolare in rapporto al numero di frequentatori". A dirlo è la Città di Lugano, rispondendo a un’interrogazione. Il consigliere comunale Paolo Toscanelli (Plr) e cofirmatari chiedevano lumi infatti sugli episodi di violenza al parco e nelle vicinanze, soprattutto alla Foce, e riguardo ad altre situazioni di presunto disagio relative alla presenza di tossicodipendenti in alcune aree del Ciani.

In crescita la violenza contro gli agenti

E se da un lato per la Città sarebbe "prematuro parlare di incremento della violenza anche se la tematica non va sottovalutata ed è costantemente monitorata", dall’altro conferma l’asserzione di Toscanelli sull’aumento della violenza contro gli agenti di polizia. "Malauguratamente quando è indicato è ormai una realtà. Il Comando di Polizia è sensibile a questo aspetto sostenendo gli agenti coinvolti sia sul piano psicologico sia legale. È quindi soprattutto a livello legislativo e giudiziario che si dovrebbe poter intervenire per una maggiore tutela degli agenti e rispettivamente adottare una maggior severità nelle sanzioni contro le persone violente". E pur condannando gli "eventuali comportamenti non proporzionati", la Città sottolinea anche un "crescente inasprimento dell’approccio inquisitorio/repressivo nei confronti degli agenti operativi, chiamati a intervenire, talvolta in modo deciso, per sedare queste situazioni di violenza".

Dialogo costante con i tossicodipendenti

Per quanto riguarda il fronte relativo alla presenza dei tossicodipendenti, il Municipio evidenzia "una certa normalizzazione della situazione". La cosiddetta zona del ‘roseto’, discosta rispetto ai tracciati principali, sarebbe infatti effettivamente frequentata da persone conosciute per essere o essere state consumatrici di sostanze stupefacenti. Tuttavia: "La Polizia, così come gli operatori di prossimità, conosce questi frequentatori con cui vi è un dialogo costante, cosa che ha permesso di evitare comportamenti violenti". La zona dunque è oggetto di un monitoraggio costante e non presenterebbe più scene di spaccio o di utilizzo di droghe "a cielo aperto, se non in taluni casi comunque sempre contenuti. I frequentatori della zona quindi, seppur considerate persone che necessitano di aiuti sociali, sono risultati, nella maggior parte dei casi, gestibili e rispettosi delle disposizioni che vengono loro impartite in occasione di manifestazioni o eventi".

‘Non vi sono alternative più idonee’

La risposta aggiunge inoltre che vi sarebbero approcci diversi nei confronti di queste persone: da un lato c’è chi le ritiene moleste e non le tollera, dall’altro invece chi manifesta comprensione. In ogni caso, il Municipio aveva già tentato una quindicina di anni fa di ‘sgomberare’ la zona del roseto, ma spostando di fatto solo il problema. In un primo momento questo gruppo di persone si è infatti spostato in via Capelli a Cassarate, dove però il quartiere si è mobilitato con una raccolta di firme. Da lì sono dunque stati nuovamente spostati, stabilendosi in piazza Indipendenza. Altro giro, altri reclami, e così l’esecutivo è giunto alla conclusione che la cosa migliore da fare fosse ristabilire la situazione precedente al primo ‘sgombero’, "considerato come non sia possibile impedire loro l’accesso alle varie aree della Città. Se il Municipio è consapevole del disagio che questa situazione crea ai passanti in viale Cattaneo e ai fruitori del Parco Ciani, tuttavia è altrettanto consapevole che non vi siano alternative più idonee".

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