Luganese

Gandria, riaperto il Museo delle dogane svizzero

Prolungate le due mostre ‘Stra-Ordinario’ e ‘Un confine tra povertà e persecuzioni’ sul contrabbando durante la Seconda guerra mondiale

Il Covid vissuto alle frontiere e un viaggio tra contrabbandieri
(Ti-Press)
11 aprile 2022
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Con la riapertura, ieri nella domenica delle Palme, del Museo delle dogane svizzero dopo la pausa invernale, si sono di fatto inaugurati la bella stagione e gli eventi espositivi. Visto il grande successo di pubblico, le due esposizioni speciali proposte l’anno scorso sono state prolungate. Parliamo di ‘Stra-Ordinario’, che, evidenzia un comunicato dell’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini, mostra l’impegno della dogana durante la prima ondata della pandemia di coronavirus; e della mostra ‘Un confine tra povertà e persecuzioni’ che mette invece in luce il contrabbando avvenuto durante la Seconda guerra mondiale.

Quando i confini erano chiusi a causa del Coronovirus

Come noto, il Museo delle dogane ha sede sul lago di Lugano ed è raggiungibile solo in battello o dopo una lunga camminata. L’ingresso è gratuito e il ritorno in battello fino a Gandria dura solo pochi minuti. Insomma, un’occasione per unire l’interesse culturale a un’escursione distensiva sulle acque del Ceresio, preferibilmente in una giornata di sole come quella del giorno di riapertura. La mostra ‘Stra-Ordinario’ rappresenta un’esposizione digitale sulla dogana nel periodo del Coronavirus. Un evento accessibile via computer o smartphone, digitando l’indirizzo www.stra-ordinario.ch . Il visitatore può così ammirare il lavoro svolto dall’Amministrazione federale delle dogane durante il periodo di chiusura dei confini, vale a dire tra il 13 marzo e il 15 giugno 2020. L’esposizione è strutturata in diciassette episodi, corredati da testi, fotografie, grafici e video in uno sguardo retrospettivo su tre mesi in cui al confine tutto appariva diverso dalla norma e il Consiglio federale ha limitato la libertà di circolazione a causa del virus.

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