Luganese

Opris è morto 10 anni fa: Bertozzi lo ha saputo solo oggi

Delitto di Ponte Capriasca, il mandante è deceduto nel 2012. Il marito della vittima: ‘Aspettavo questo momento’. L’assassino ha chiesto la scarcerazione

Il mandante Klaus Ingo Opris
(Ti-Press)
10 gennaio 2022
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Anni e anni di silenzio. Poi la conferma che qualcosa, nel lungo tempo trascorso, è successo. Perché il 27 settembre 2012, ossia oltre nove anni fa, è morto colui che aveva ingaggiato il killer che la sera del 3 dicembre 2002 ha barbaramente ucciso a Ponte Capriasca la moglie della guardia di confine Andrea Bertozzi, quando lui era assente, e insieme alla 31enne anche i due gemelli che portava in grembo. Mancavano tre settimane a Natale e il Ticino piombò in un lungo lutto collettivo per l’assassinio di Flavia Moroni commesso dal ceceno Alexander Bakaev ingaggiato dal rumeno Klaus Ingo Opris. Questi aveva voluto vendicarsi non avendo digerito l’alterco avuto nove mesi prima in dogana a Chiasso durante un controllo.

L’amaro sfogo

La guardia di confine non ha cambiato mestiere e oggi ha pubblicato un post su Facebook spiegando di aver saputo solo adesso che Opris è morto ormai nel lontano 2012 in prigione, dove stava scontando l’ergastolo inflittogli nel 2005 dal tribunale di Bucarest. Bertozzi non va per il sottile esprimendosi sul social: “Sei morto bastardo! Finalmente dovrai rendere conto a Dio di ciò che hai fatto! Si chiude un capitolo”. Quindi i pensieri di gratitudine: “Grazie di cuore a chi mi è stato vicino, grazie a tutti i miei colleghi che mi hanno supportato e soprattutto sopportato, grazie a chi mi ha ospitato, a chi mi ha accompagnato in interminabili passeggiate”. Interpellato in serata dalla ‘Regione’, Andrea Bertozzi non nasconde una certa soddisfazione: «Aspettavo questo momento, per respirare un po’, con la mia famiglia». La notizia, spiega, gli è stata confermata oggi dal comandante delle Guardie di confine Silvio Tognetti: «Esatto. Opris è morto il 27 settembre 2012, non il 29 luglio come ho erroneamente pubblicato su Facebook», prosegue Bertozzi: «Lo so, sembra assurdo parlare oggi di una notizia così vecchia, ma che non ci era mai stata comunicata dalle autorità rumene. Provo comunque una sensazione di sollievo, e spero di essere compreso in questo mio sfogo». La notizia è giunta dopo che recentemente in Russia l’esecutore materiale Bakaev, condannato a 19 anni di reclusione dalla Corte di Cassazione di Mosca nel 2007, ha avviato la pratica per la scarcerazione; in vista di un’udienza prevista prossimamente, si sono attivati i canali ufficiali e la notizia è giunta anche alle nostre latitudini.

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