Luganese

Borradori, 'Lugano è in lutto per il suo sindaco'

Il vicesindaco Michele Foletti: 'Vogliamo elaborare la disgrazia' mentre gli altri municipali ricordano la signorilità dell'uomo e del politico

Tante persone hanno voluto manifestare affetto a Marco Borradori oggi a Palazzo Civico (Ti-Press)
11 agosto 2021
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«La Città di Lugano è in lutto per il suo sindaco che se n'è andato. Abbiamo assistito a tanto affetto manifestato dalle numerose persone che oggi sono accorse a Palazzo Civico o sono andate ai vari sportelli della Città a esprimere il loro sostegno a Marco. La Città spero riesca e possa elaborare il proprio lutto in pace e senza polemiche aspettando il momento di salutare definitivamente Marco». Sono le prime parole del vicesindaco Michele Foletti, facente funzione di sindaco, dopo l'annuncio della morte di Marco Borradori e la giornata terribile vissuta. Verrà probabilmente deciso nell'odierna seduta di Municipio l'eventuale Giornata di lutto cittadino, mentre non si sa ancora quando sarà il funerale. «Vogliamo capire quali sono le volontà della famiglia e nel rispetto del nostro sindaco, in seguito l'esecutivo prenderà le decisioni istituzionali del caso», dice Foletti che per il momento non vuole parlare degli scenari futuri, che ricorda Marco Borradori come un amico, un compagno d'avventura: «Politicamente sarò una persona più sola e più in difficoltà. Ora però, personalmente e mi sento di interpretare il pensiero di tutto il Municipio, umanamente, vogliamo soltanto poter elaborare il lutto, questa disgrazia che ci ha colpiti in maniera fortissima».

Il municipale Lorenzo Quadri nemmeno si capacita ancora di quanto successo: «Per me è stato un esempio. Marco è stato protagonista e ha segnato un'era con i suoi trent'anni di storia politica di questo cantone. Era già presente ben prima che mi affacciassi sulla scena. Era considerato come un'istituzione quasi immutabile della politica che non t'immagini che un domani improvvisamente possa non esserci più. È stato il primo consigliere di Stato leghista e quindi è stato un modello e un punto di riferimento». Non solo. «È stata una persona molto apprezzata al di fuori del partito, come hanno dimostrato i risultati elettorali e i messaggi di affetto. È chiaramente una perdita non solo per la Lega e per la Città di Lugano ma per tutto il Cantone». Sempre aperto al dialogo e disponibile, prosegue Quadri, «Marco era una persona molto entusiasta e credeva fermamente in quello che faceva, nel suo lavoro di sindaco che lo assorbiva totalmente. Seguiva tutto, i grandi progetti come i dettagli. Era il sindaco di tutti e questo già non è scontato». Difficile guardare avanti, per il municipale leghista: «Ha lasciato un grande vuoto, bisognerà cercare di colmarlo nel migliore dei modi possibile ma evidentemente un secondo Marco Borradori non esiste».

«Ce lo aspettavamo purtroppo e ci stavamo preparando psicologicamente ma quando poi la notizia arriva davvero è durissima – è il commento a caldo del municipale Roberto Badaracco –, ti rendi conto che è tutto vero e ti passano dalla mente i momenti belli. Da lui ho imparato tanto: dal modo di affrontare la carica ai problemi, dossier, questioni, tante volte anche le polemiche, con quella calma e massima oggettività capace di sopportare momenti non facili uscendone anche molto bene. Non è da tutti... rimanevo peraltro sempre colpito dalla sua incredibile popolarità, chiaramente dovuta anche dalla sua lunga militanza. Conosceva tutti, il Ticino perde certamente uno dei politici più popolari degli ultimi decenni». Non siamo invece riusciti a raggiungere l'altra municipale Plr, Karin Valenzano Rossi.

La municipale socialista Cristina Zanini Barzaghi che ha vissuto gli ultimi otto anni di Municipio assieme a Marco Borradori ricorda quando entrarono in carica a Palazzo Civico nel 2013, come nuovi eletti: «Nelle prima seduta, quando c'era con Giorgio Giudici in imbarazzo vedendo Marco sedersi sulla poltrona del sindaco. Ma Borradori si dimostrò in quell'occasione e anche in seguito molto cortese, signorile e corretto. Quasi troppo. Era una persona capace di dirti di no e andava bene così. L'ho sempre ammirato per la sua capacità comunicativa, anche se su certo dossier come l'ex macello o l'aeroporto non eravamo sulla stessa linea. Comunque in otto, quasi sempre quando c'erano discussioni, alla fine si trovava sempre il modo di arrivare a una sintesi, perché lui ascoltava tutti. Questa era una sua dote che probabilmente mancherà. Io spesso ho assunto la veste di 'rompiscatole' in Municipio, ma lui mi ha sempre ascoltato su temi a me cari come la socialità e l'ambiente. Su altri temi, come la pedonalizzazione del lungolago eravamo sulla stessa linea». Anche Zanini Barzaghi sottolinea la cordialità di Marco Borradori, sempre sorridente, «una sua caratteristica che aiuta tantissimo in qualsiasi situazione. Ci siamo sentiti qualche giorno per questioni legate al Polo sportivo. La sua scomparsa è completamente inaspettata perché conduceva una vita sana, faceva sport, non beveva non fumava. Ultimamente era un po' tirato, forse per la vicenda dell'ex Macello o forse avrebbe dovuto riposare di più».

Dal canto suo, il municipale popolare democratico Filippo Lombardi ricorda invece «i trent'anni di amicizia con Marco Borradori, prima come giornalista, poi in veste di politico e l'ottimo rapporto instaurato fin dall'inizio. Del resto, tutti gli hanno riconosciuto la sua signorilità. Arrivai a Berna 8 anni dopo di lui e con lui c'è sempre stata fiducia reciproca senza mai un dissapore. Quando venni eletto a Berna entrai nelle commissioni delle comunicazioni, dei trasporti, dell'ambiente e del territorio, temi che erano di competenza del Dipartimento del territorio che conduceva Borradori e riuscimmo a fare un ottimo lavoro di squadra con i suoi funzionari di Bellinzona. Un lavoro che si rivelò costruttivo. Quando venne eletto sindaco di Lugano restai in contatto con lui e nei mesi scorsi mi ha accolto nel Municipio a braccia aperte e calorosamente». Lombardi rievoca anche l'anno e mezzo condiviso nel Consiglio di amministrazione di Lugano Airport Sa (Lasa): «Cercammo di fare tutto il possibile per salvare la baracca. Abbiamo maturato conoscenze che serviranno oggi, assieme a Michele Foletti, e nel prossimo futuro per far uscire l'aeroporto dall'impasse. Marco mancherà soprattutto nelle discussioni con gli altri Comuni, e nelle relazioni con il Cantone e con la Confederazione». Lombardi in un tweet ha voluto salutare e ringraziare Marco, "per la tua amicizia trentennale, per il tuo forte impegno per questo Paese, per la preziosa collaborazione di questi pochi e intensi mesi nel "tuo" Municipio, in cui mi hai accolto con grande disponibilità e con la tua consueta cortesia. Buon viaggio, Marco, e arrivederci di là!"

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