Luganese

Campione, la società chiede risarcimenti per 131 milioni

La società di gestione della casa da gioco si è costituita parte civile e ha avviato una procedura nei confronti di ex sindaci e funzionari

La casa da gioco campionese (Ti-Press)
14 luglio 2021
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La Casinò Campione d'Italia ha presentato un salatissimo conto a ex sindaci del Comune, a funzionari comunali e agli amministratori della casa da gioco che dopo aver rischiato il fallimento, si trova ora in concordato preventivo, con la possibilità quindi di riaprire i battenti, probabilmente attorno al 15 dicembre. In una lettera, i legali della società di gestione della casa da gioco dell'enclave a trentadue tra ex sindaci, funzionari comunale ed ex amministratori del Casinò, un numero quasi doppio rispetto a coloro che sono sotto processo in Tribunale a Como (l'udienza con giudizio ordinario nell'aprile del 2022) chiedono un risarcimento danni per 131 milioni di euro. ''Scriviamo in nome e per conto della nostra assistita Casino Campione d'Italia che a seguito dell'ordinanza del Tribunale di Como è stata ammessa al concordato con la continuità aziendale - si legge nella raccomandata per la messa in mora dei 32 nomi in calce -. Nell'ambito di tale procedura la società è tenuta, tra gli altri adempimenti, all'accertamento e al recupero dei danni patrimoniali a lei (casa da gioco, ndr) causati dai titolari di cariche di amministrazione o di controllo e da terzi in corso. Per omissioni o azioni comunque riferibili alle cariche o ai rapporti con la società''. L'entità del crack del luglio 2018, periodo in cui è stato chiuso il Casinò, è stata sancita dal Tribunale civile di Como. ''Tali passività sono riconducibili almeno in parte - continua la raccomandata - a quanto fatto dagli organi gestori e di controllo della Casinò Campione d'Italia e della incorporata Casinò municipale. Nel contempo è pendente sempre presso il Tribunale di Como il procedimento penale nel quale sono indicati alcuni degli organi societari e degli amministratori e dei funzionari del Comune per reati connessi dalla condotta della casa da gioco''. A proposito del processo penale la Casinò Campione d'Italia fa sapere di essere intenzionata a costituirsi parte civile. La stagione giudiziaria in riva al Ceresio è destinata di durare ancora a lungo.

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